Con donne al timone, con comunità queer visibili, con politiche audaci che puntano all’uguaglianza reale, con una guida che annuncia: «Non siamo qui per gestire il passato, siamo qui per costruire il futuro».

Questo governo mi sembra dimostrare un’inclinazione a gestire il dissenso e la dialettica democratica.

Una vittoria storica, nonostante contro di lui si siano mobilitati addirittura il presidente degli Stati Uniti e un rappresentante ufficiale di un governo straniero.

Trump invia navi da guerra nei Caraibi per aumentare la pressione militare su Maduro.

Si teme l'esposizione al Governo e un CSM indebolito con l’Alta Corte disciplinare come "tribunale speciale".

Sanae Takaichi, una donna premier, sì, ma perfettamente compatibile con gli ingranaggi del sistema patriarcale.

Cecchini, nominato commissario cittadino, appoggia il sindaco sostenuto da un volto noto dell'estrema destra.

Una ricerca che dimostra come il contrasto alle mafie deve passare attraverso la costruzione di alternative concrete.

Le nuove generazioni ci ricordano che l’inclusione si impara soprattutto incontrandosi.

L’ala più estrema della destra israeliana: impugnano fucili, sognano una teocrazia e un Israele più grande e aggressivo, senza compromessi.

Ogni femminicidio è una pagina del manuale del patriarcato italiano: la donna non può dire no, se lo dice, deve pagare e lo Stato, invece di educare, osserva.

Il proibizionismo semantico ha segnato un goal ma la partita della transizione verso forme di consumo più consapevoli è ancora lunga.

Legge Finanziaria: è nel sottobosco degli emendamenti che che si nascondono le insidie per i cittadini o i favori per i pochi.

La democrazia si misura da come tratta chi la mette in discussione, e ad oggi in Italia la Democrazia appare più fragile che mai.

La leader d’opposizione ha dichiarato: “la democrazia è a rischio, la libertà di parola è a rischio quando l'estrema destra è al governo".

In un Paese che sogna i Mondiali di calcio, i suoi giovani scendono in piazza per chiedere un ospedale che funzioni. 

Trump tiene un pomposo discorso alla Knesset, il parlamento israeliano.

L’essenza della democrazia non consiste solo nella ricerca del consenso, ma soprattutto nell’accettazione e gestione del dissenso.

Israele colpisce il Libano dopo la tregua a Gaza. La reazione internazionale è assente, mentre il diritto viene applicato a doppio standard.

Israele e Hamas siglano un fragile accordo per una tregua in Medio Oriente

Scendere in piazza per protestare contro il genocidio della popolazione di Gaza e contro chi non fa nulla per fermarlo ed è di conseguenza complice, era e continua a essere la cosa giusta da fare.

Forse la pace linguistica arriverà quando si potrà dire Palestina non come un problema da gestire, ma come uno Stato da riconoscere.

Mentre l’Italia manifesta per la Palestina, il governo si divide tra sostegno a Israele e ambiguità politiche. Lo sciopero del 3 e il corteo del 4 ottobre mostrano un popolo unito contro il genocidio e un potere smarrito, incapace di ascoltare le piazze.

Venti punti in fila, studiati per blindare la sicurezza e la legittimità degli occupanti, e per concedere ai palestinesi solo nuove catene.

La Sumud Flotilla è stata fermata da Israele in acque internazionali. L’Italia ha risposto con occupazioni, blocchi e scioperi in tutto il Paese chiedono la liberazione degli attivisti e la fine del blocco su Gaza.

L’istituto Ixè registra una progressiva erosione della fiducia nel governo Meloni, scesa al 37%, con un calo di 5 punti rispetto all’inizio dell’anno.

Trovare un equilibrio tra sindacato movimentista e tradizionale è più che mai necessario, non solo nella CGIL.

Le Nazioni Unite hanno ripristinato le sanzioni contro la Repubblica Islamica col “meccanismo snapback”.

La narrazione mistificante e opportunistica può alleggerire le coscienze, ma non cambia le cose.

La prima donna presidente del consiglio in Italia è la più grande colf degli uomini forti e potenti.

La premier Meloni si abbandona a recitare il solito copione vittimista tanto caro a questa destra di governo fin dai tempi di Berlusconi.

Si unisce alla missione della Global Sumud Flotilla, che cerca di rompere l’assedio via mare portando beni di prima necessità.

Il presidente statunitense Trump ha siglato con il primo ministro britannico Starmer un accordo da oltre 300 miliardi di dollari rafforzando la cooperazione.

Paolo ha deciso di togliersi la vita all’alba del primo giorno di scuola a causa del bullismo. I suoi capelli, lunghi e biondi, resteranno arruffati per sempre.

E se questa prontezza e determinazione, almeno apparenti, nell’affrontare il nemico militare di ora fossero state le stesse durante e dopo la pandemia?

La verità è che queste politiche non puntano a migliorare la qualità della vita, ma a sfruttare la debolezza del sistema.

È meglio escludere il cellulare dalle aule per proteggere gli studenti, o integrarli nei processi educativi per prepararli al mondo reale?

Sulla terra dell’American Dream sta calando la notte buia dell’American Nightmare, fatta di terrore, paranoia, divisione, emarginazione, frustrazione e tanti proiettili.

Adesso i padri corrotti tremano. Perché il grido del popolo ha incendiato le strade e la storia e nessun palazzo di potere, ormai, potrà più spegnerlo.

In un mondo dove l’omicidio diventa un’arma per affermare il potere, l’uomo senza corpo vaga, vittima e carnefice di narrazioni millenarie.

In autunno si vota in sette regioni e il centrosinistra corre unito con candidati condivisi. È il vero test dopo le europee.

Chissà se per salvare gli ultimi due anni della sua presidenza, la Francia non viri à gauche abbattendo l’ultimo tabu.

Il presidente Trump firma un ordine esecutivo in cui cambia il nome da Dipartimento della Difesa a Dipartimento della Guerra.

La Global Sumud Flotilla è lo specchio dell’agire popolare di fronte all’inettitudine politica e alla sottomissione statale europea.

A Gaza si consuma una catastrofe umanitaria, mentre istituzioni e governi restano fermi o parlano troppo tardi.

In realtà, l’unica certezza è che mancano le risorse finanziarie per mantenere le promesse elettorali.

Appello interreligioso per la pace rivolto alle istituzioni italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia: un grido di aiuto e di speranza.

Il suo intervento al Meeting di Rimini conterrebbe molti spunti interessanti e in parte anche condivisibili, se fosse stato accompagnato almeno da un pizzico di autocritica.

Israele non teme i razzi arrugginiti di Gaza. Teme le immagini. Perché una foto di un ospedale sbriciolato vale più di mille giustificazioni militari.

La complessità della realtà non si può spiegare semplicemente mettendo in fila numeri statistici.