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Trump parla alla Knesset mentre il medio oriente continua a bruciare
Trump tiene un pomposo discorso alla Knesset, il parlamento israeliano.


Per un piano di pace ci vuole una guerra
Israele e Hamas siglano un fragile accordo per una tregua in Medio Oriente


Parole per Gaza: Non chiamatela “guerra”
Chiamano guerra quella che è piuttosto una aggressione, una vendetta contro tutti i palestinesi.


Lettera aperta all’ideatrice del neocolonialismo israeliano in salsa pugliese
Perché non recuperare i resti del quartiere ebraico di Taranto, o del ghetto ebraico di Oria e Manduria?


Definisci bambino: la manomissione delle parole
La narrazione mistificante e opportunistica può alleggerire le coscienze, ma non cambia le cose.


In memoria di Sabra e Shatila
Tra il 16 e il 18 settembre 1982, nei campi profughi di Sabra e Shatila, si consumò un massacro che resta una delle più grandi infamie della storia contemporanea.


Emergency si unisce alla Global Sumud Flotilla
A Gaza si consuma una catastrofe umanitaria, mentre istituzioni e governi restano fermi o parlano troppo tardi.


Un appello interreligioso per la pace e il bene comune
Appello interreligioso per la pace rivolto alle istituzioni italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia: un grido di aiuto e di speranza.


Telecamere di Hamas: il nuovo incubo di Israele
Israele non teme i razzi arrugginiti di Gaza. Teme le immagini. Perché una foto di un ospedale sbriciolato vale più di mille giustificazioni militari.


La carestia che il mondo non vede
La carestia a Gaza non è più un’ombra che incombe, ma una realtà che divora sempre più vite.


E1: l’ultimo coperchio della grande cisterna di menzogne
Applausi! Israele ha finalmente coronato il suo sogno: il 20 agosto 2025 ha approvato il progetto E1. Non è una colonia qualsiasi: è la pala meccanica che sotterra la famosa e ridicola “soluzione a due Stati”.


Bari consegna le chiavi della città a Francesca Albanese, e sceglie da che parte stare
Lunedì 4 agosto 2025, Bari ha ribadito con forza la sua identità aperta, solidale e resistente.


Il negoziato dell’assurdo: Israele vuole la resa, non la pace
Doha, 24 luglio 2025. Il giorno in cui il processo di pace israelo-palestinese ha toccato vette talmente surreali da sembrare una distopia.


Preti feriti, bambini evaporati: il marcio dell’indignazione selettiva
È calcolo. Un prete ferito in un luogo sacro pesa di più (politicamente, mediaticamente e simbolicamente) di decine di migliaia di bambini morti, disidratati, ustionati, amputati.


Serve ancora il BDS?
Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele: il movimento nonviolento per fermare il governo di Netanyahu.


Senza la mammina America, Israele sarebbe un cumulo di detriti (e Netanyahu alla sbarra)
C’è qualcosa di teneramente grottesco nella geopolitica mediorientale: ogni volta che Israele si caccia nei guai — militari, politici, morali — arriva, puntuale come una balia isterica, il Pentagono.


Le conseguenze demografiche del sionismo imperialista
Appare paradossale come le destre europee se davvero volessero perseguire le loro stesse politiche, dovrebbero essere le prime a supportare la causa palestinese e a fare il possibile per la stabilità geopolitica nel medio oriente.


Sul piede di guerra, tra Teheran e Tel Aviv
Aiuti umanitari per Gaza bloccati da Israele. Seguono attacchi aerei contro l’Iran e la chiusura delle ambasciate israeliane. L’Iran risponde con missili. Il conflitto si allarga e cresce il rischio di escalation globale.


“Meglio tardi che mai” No, tardi non è meglio. Tardi è tardi
Servono venti mesi e un odore di bruciato che arriva fino ai salotti europei, per sentire qualche leader della politica finalmente mormorare: “Forse Israele sta esagerando”.


Gaza? Ci stiamo pensando. Forse. Con calma
Gaza non chiede pietà. Chiede giustizia e diritti. Chiede di essere lasciata libera, viva, autodeterminata e, soprattutto, palestinese.
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