UE approva modello Albania per asilo. Migrantes critica i costi e il rischio di “vaporizzazione del diritto”.

L’ex capo dei servizi Mancini sostiene che il trafficante sia libero. Intanto la Germania consegna il suo vice all’Aja.

Le elezioni regionali rafforzano il centrosinistra. Ma l’astensione resta il vero nodo: senza una politica che ascolti e metta al centro i cittadini, ogni vittoria rischia di svuotarsi.

FdI usa un retroscena complottista per mettere pressione al Quirinale, ma l’ultimatum di Bignami viene respinto con una risposta durissima.

Mattarella a Vienna definisce “irresponsabile indebolire le Nazioni Unite”, ribadendo che il multilateralismo è l’unica via contro i conflitti e le armi nucleari.

Una vittoria storica, nonostante contro di lui si siano mobilitati addirittura il presidente degli Stati Uniti e un rappresentante ufficiale di un governo straniero.

Una ricerca che dimostra come il contrasto alle mafie deve passare attraverso la costruzione di alternative concrete.

La democrazia si misura da come tratta chi la mette in discussione, e ad oggi in Italia la Democrazia appare più fragile che mai.

Israele colpisce il Libano dopo la tregua a Gaza. La reazione internazionale è assente, mentre il diritto viene applicato a doppio standard.

Mentre l’Italia manifesta per la Palestina, il governo si divide tra sostegno a Israele e ambiguità politiche. Lo sciopero del 3 e il corteo del 4 ottobre mostrano un popolo unito contro il genocidio e un potere smarrito, incapace di ascoltare le piazze.

La Sumud Flotilla è stata fermata da Israele in acque internazionali. L’Italia ha risposto con occupazioni, blocchi e scioperi in tutto il Paese chiedono la liberazione degli attivisti e la fine del blocco su Gaza.

Si unisce alla missione della Global Sumud Flotilla, che cerca di rompere l’assedio via mare portando beni di prima necessità.

In autunno si vota in sette regioni e il centrosinistra corre unito con candidati condivisi. È il vero test dopo le europee.

A Gaza si consuma una catastrofe umanitaria, mentre istituzioni e governi restano fermi o parlano troppo tardi.

Al vertice di Washington Giorgia Meloni ha chiesto garanzie di sicurezza per l’Ucraina, rifiutando concessioni a Mosca. Ma la linea europea si scontra con l’approccio più flessibile di Trump. La pace, realisticamente, passerà da una mediazione.

Il 13 agosto ricorre l’anniversario della sua scomparsa, ma il suo sguardo e le sue parole continuano a interrogarci.

Colpita la strategia italiana sui migranti, basata su decreti e slogan, in contrasto con le garanzie europee.

L’alluvione in Texas è l’ennesimo segnale della crisi climatica. Anche in Italia eventi estremi aumentano, ma il governo rallenta la transizione: più trivelle, pesticidi, meno incentivi green. Servono scelte coraggiose, non calcoli elettorali.

Israele attacca l’Iran definendolo un atto difensivo, mentre l’Ucraina tenta di forzare l’Occidente all’intervento. La propaganda plasma il racconto, travestendo aggressioni da difesa. Intanto la guerra si espande, silenziosa ma inesorabile.

Dietro il conflitto tra USA, Israele e Iran si nascondono interessi economici. Gaza è dimenticata, la guerra prosegue, e l’Europa resta in silenzio, schiacciata sotto l’influenza americana.

La nomina di Sbarra sancisce l’integrazione del sindacalismo moderato nel potere politico, svuotando il conflitto sociale e rischiando di perpetuare logiche clientelari nel Sud. La mobilitazione USB vuole riaffermare l’autonomia della rappresentanza del lavoro.

Aiuti umanitari per Gaza bloccati da Israele. Seguono attacchi aerei contro l’Iran e la chiusura delle ambasciate israeliane. L’Iran risponde con missili. Il conflitto si allarga e cresce il rischio di escalation globale.

Quorum mancato al referendum, ma il 30% dei votanti ha detto “Sì” ai diritti. I voti superano quelli della maggioranza alle ultime elezioni: un segnale forte per chi vuole un’alternativa.

Meloni spinge per l’astensione al referendum dell’8-9 giugno, oscurando temi cruciali sul lavoro. Una scelta politica che rischia di cancellare diritti, sfruttando la cittadinanza come pretesto.