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2025, Italia: dove la guerra si fa a parole… non dette
Forse la pace linguistica arriverà quando si potrà dire Palestina non come un problema da gestire, ma come uno Stato da riconoscere.


A Rimini Draghi sconfessa se stesso
Il suo intervento al Meeting di Rimini conterrebbe molti spunti interessanti e in parte anche condivisibili, se fosse stato accompagnato almeno da un pizzico di autocritica.


Il negoziato dell’assurdo: Israele vuole la resa, non la pace
Doha, 24 luglio 2025. Il giorno in cui il processo di pace israelo-palestinese ha toccato vette talmente surreali da sembrare una distopia.


Escalation silenziosa, la guerra che avanza tra le righe
Israele attacca l’Iran definendolo un atto difensivo, mentre l’Ucraina tenta di forzare l’Occidente all’intervento. La propaganda plasma il racconto, travestendo aggressioni da difesa. Intanto la guerra si espande, silenziosa ma inesorabile.


Pride Month, intersezionalità e solidarietà con le comunità LGBTQIA+ in guerra
Il Pride ha assunto un significato ancora più profondo, intrecciando la propria lotta con quelle di altre minoranze e con i grandi conflitti internazionali che segnano il nostro tempo.


Il copione della guerra: minaccia, interessi e bombe
Dietro il conflitto tra USA, Israele e Iran si nascondono interessi economici. Gaza è dimenticata, la guerra prosegue, e l’Europa resta in silenzio, schiacciata sotto l’influenza americana.


Gli sbandati hanno perso: tanto noi la pace l'abbiamo già persa
Dopo le minacce dell’Iran di attaccare le basi americane in Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno riposizionato la portaerei USS Nimitz.


Sul piede di guerra, tra Teheran e Tel Aviv
Aiuti umanitari per Gaza bloccati da Israele. Seguono attacchi aerei contro l’Iran e la chiusura delle ambasciate israeliane. L’Iran risponde con missili. Il conflitto si allarga e cresce il rischio di escalation globale.


Era già tutto previsto: Israele colpisce i siti nucleari iraniani
La notte del 13 giugno, Israele ha condotto una serie di attacchi aerei contro impianti nucleari e militari iraniani. l’Iran risponde.


“Meglio tardi che mai” No, tardi non è meglio. Tardi è tardi
Servono venti mesi e un odore di bruciato che arriva fino ai salotti europei, per sentire qualche leader della politica finalmente mormorare: “Forse Israele sta esagerando”.


“Stop bombs on children”: un grido di pace che non può essere ignorato
Lo slogan è forte, diretto, e serve proprio a scuotere le coscienze. In ogni teatro di guerra ci sono bambini che muoiono sotto le bombe.


Leggere attentamente il foglietto illustrativo: grida al terrorismo e poi attacca
Prendete l’India e il Pakistan. Prendete Israele e Palestina. Cambiano i nomi, le lingue, le religioni ma la narrativa è la stessa: l’altro, l’oppresso, è un terrorista.


Gaza: il cessate il fuoco che cambia le regole del gioco
L’intesa mette (temporaneamente) fine a una guerra di 15 mesi, la più sanguinose nella storia dell’occupazione israeliana in Palestina.


42 giorni di tregua a Gaza (forse)
Da domenica 19 e per i successivi 42 giorni, le armi dovrebbero. Il condizionale sulla sua tenuta è d’obbligo.


L’anno che verrà
Immaginando di scrivere una lettera a un amico, nel 1979, Lucio Dalla canta di inquietudini e incertezze, molto simili alle nostre di oggi.


La caduta di Assad: fine di un Regime o inizio di un nuovo conflitto?
In Siria potrebbe accadere ciò che accadde in Iraq: il passaggio da un regime totalitario a uno fondamentalista è breve.
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