Biologicamente nato maschio, il mammo si occupa di curare, sfamare, accudire, far giocare e magari pure pulire la sua prole.

L’Italia stagna all'85° Posto. Il crollo economico e salariale, dalla penalità di maternità all'urgenza di investire in trasparenza e competenze STEM.

Entrare nel vivo delle violenze di genere significa anche addentrarsi in un mondo fatto di parole, gesti, leggi, processi e tanto altro.

Il "linguaggio ampio" è un linguaggio che considera la varietà umana una risorsa, non un problema.

Nordio: è nel codice genetico. Per questo Roccella nega la necessità dell’educazione sessuo-affettiva?

La si può chiamare in mille modi: violenza di genere, femminicidio, patriarcato. Ma la parola che restituisce meglio la realtà, nuda e brutale, è una: mattanza. 

L’uomo che spiega. Il nostro tour nelle parole composte degli uomini-che-fanno-cose inizia da qui.

13 novembre 2025: approvata alla Camera la riforma che introduce la definizione dello stupro come rapporto sessuale senza consenso.

Una marcia che si pone come obiettivo la riappropriazione degli spazi pubblici e la fruizione dell'ambiente urbano per tuttә

Quando lo Stato premia la maternità e ignora il lavoro femminile, consolida un modello di società in cui la donna vale in quanto funzione, non in quanto soggetto.

Cenerentola e Pentesilea, la polarità simbolica che abita la psiche femminile quale modalità di rapportarsi al maschile?

Sanae Takaichi, una donna premier, sì, ma perfettamente compatibile con gli ingranaggi del sistema patriarcale.

Autorizzazione genitori per iniziative didattiche sulla sessualità. Scuola, famiglia e territorio lavorino insieme per la prevenzione delle violenze.

Ogni femminicidio è una pagina del manuale del patriarcato italiano: la donna non può dire no, se lo dice, deve pagare e lo Stato, invece di educare, osserva.

Il mito della bellezza ha ridefinito come principale valore sociale per la donna la conquista di una bellezza virtuosa, quando non ha più potuto essere la conquista di una vita domestica virtuosa.

La Chiesa ha favorito nel tempo la disparità di genere, ma la Chiesa anglicana con una donna arcivescova di Canterbury ha sfidato la storia.

Riaprire le porte alla pubblicità sessista equivale a dire che il linguaggio può tornare a essere terreno di dominio, e non di riconoscimento.

La voce di quelle donne deve essere la nostra voce, la voce che tiene viva la memoria, che spezza il silenzio, che anima la protesta.

Per secoli, in Italia come altrove, la cultura è stata raccontata da una sola voce: quella maschile. Il vuoto delle "pagine mancanti" è diventato parte della nostra identità.

Un tempo, Dio aveva i fianchi larghi, il seno pronunciato e il potere assoluto di creare la vita. Poi arrivò l’uomo con la spada, la legge e una gran voglia di comandare.