Le radici della violenza
- Daniela Loffredo
- 5 giorni fa
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Le ultime dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla violenza di genere fanno rabbrividire: “Anche se oggi l’uomo accetta, e deve accettare, questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza“, ammettendo quindi, che la violenza di genere sia un fenomeno inarrestabile, che qualsiasi intervento - legislativo e non - sia inutile, in quanto per estirparlo, a suo dire, sarebbe necessaria solo una mutazione genetica.
Quando oggi ho ascoltato queste parole, non ho potuto fare a meno di ripensare alle teorie risalenti all’inizio dello scorso secolo, quando Cesare Lombroso, criminologo che ha teorizzato l’esistenza del “delinquente nato”, sosteneva che i criminali sono predisposti biologicamente al crimine. I suoi studi lo hanno portato a concludere che le caratteristiche fisiche e psicologiche dei criminali differivano da quelle delle persone non criminali. Questa deduzione avvenne da un’attenta osservazione dei detenuti nelle prigioni italiane. La sua teoria, sebbene oggi considerata obsoleta e priva di validità scientifica, viene richiamata, in un certo senso, dall’ex magistrato, in un contesto in cui abbiamo il dato agghiacciante di circa una donna vittima di femminicidio ogni quattro giorni.
A nulla è valso, quindi, cambiare l’articolo 609 bis sulla violenza sessuale e non serve a nulla emanare provvedimenti come il cd. “codice rosso” perché la violenza, a quanto pare è insita e inestirpabile nel codice genetico degli uomini. Ci si arrende dinnanzi a vittime di stalking da parte di ex compagni/fidanzati, vittime di violenza domestica, disparità di trattamento sul luogo di lavoro, gender gap salariale e tutto quello che è scaturito dal contesto patriarcale in cui viviamo.
Ora riesco a comprendere anche la reticenza da parte del governo sulla introduzione dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole e la cecità riguardo un legame tra questa e la prevenzione della violenza di genere, così come affermato dalla Ministra Per le pari opportunità e la famiglia Roccella. Tutto ciò è vergognoso e dovrebbe essere immediatamente ritrattato, nel rispetto soprattutto delle vittime che ogni anno, purtroppo, ci ritroviamo a contare.



