Un modello di autenticità, una donna che ha saputo raccontare – con grazia e intensità – le mille sfumature dell’identità femminile contemporanea.

Tra nomine opache, pressioni sulla RAI e polarizzazione del dibattito, cresce il rischio di una cultura meno libera e sempre più allineata al potere.

In questi giorni si celebrano i 100 anni dalla nascita di un Maestro che ha unito letteratura, impegno civile e amore per la Sicilia.

L’astensionismo è ormai il protagonista silenzioso di ogni tornata elettorale in Italia. Politiche, amministrative o referendum: il dato più evidente è la crescente disaffezione verso il voto.

La necessità di evasione, legittima nella nostra società, è sufficiente a giustificare l’esistenza questo fenomeno?

Quanto ci sta a cuore la salute nostra e del nostro pianeta? Il Meat Out Day ci invita a ripensare alle nostre abitudini.

Si è conclusa la 75esima edizione del Festival di Sanremo con la vittoria di Olly. Successo per Conti e la Rai ma pochi momenti memorabili.

La serata delle cover ha visto trionfare Giorgia accompagnata da Annalisa. Geppi Cucciari show finalmente mette in riga Carlo Conti.

Sembra che questi approfondimenti si accaniscano su Carlo Conti. Ed è davvero così. Perché non si può non notare il ritorno indietro...

La prima serata di Sanremo è sembrata un appello di cantanti. Conti ha portato a casa il compitino, senza personalità.

Ritorno al passato o continuità con i precedenti festival? Da un punto di vista musicale e non solo le aspettative sono alte.

Cosa cambia e cosa no con l’avvento di Conti come direttore artistico?

Grazie alla capacità di evolversi e nonostante la concorrenza di altri media, resta un mezzo capace di resistere alle crisi e alle mode.

L’unico cambiamento evidente rispetto ad un concerto degli anni ‘90 è la presenza dei cellulari.

La serie dal successo planetario dopo trent’anni resta ancora attuale, offrendo al pubblico ancora qualcosa su cui riflettere.