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30 anni di Friends: tra ironia e qualche stereotipo

Il 22 settembre 1994 andava in onda negli Stati Uniti il primo episodio di Friends. Da lì a poco la sit-com avrebbe avuto un effetto dirompente come poche altre nella storia della TV e della società, incollando davanti al teleschermo milioni di telespettatori in tutto il mondo, che si sarebbero identificati nei sei personaggi così ben caratterizzati.

Catapultiamoci ora nel 2024 e registriamo le sensazioni di chi, incuriosito dal clamore e dal seguito della serie, inizia a guardarla per la prima volta: probabilmente dopo qualche episodio inizierà a pensare che quelle tre ragazze e quei tre ragazzi bianchi, etero e belli non sono poi così divertenti e così rappresentativi, con i loro discorsi che rivelano in molti casi stereotipi omofobi e grassofobici. Inoltre, noterà sicuramente che quella realtà non tiene conto, ad esempio, della multietnicità della società (tranne rarissimi casi) che in quegli anni era già ampiamente presente nel contesto americano e occidentale.

 

Per capire a fondo il fenomeno Friends però non si può prescindere da:

  • Contestualizzare il prodotto Friends alla metà degli anni 90

  • Analizzare l’evoluzione delle serie televisive negli ultimi 30 anni e parallelamente seguire la trasformazione della società rappresentata all’interno di esse

  • La profonda innovazione portata dalla serie e per cui ancora oggi la celebriamo.


Cambiamento della società. Facciamo un piccolissimo passo indietro rispetto al periodo in cui è ambientata Friends: la società degli anni 80 con il suo scadenzario precompilato in cui sono indicati ruoli, età, responsabilità, progresso personale e professionale. In questo contesto le serie TV rappresentano in maniera edulcorata essenzialmente famiglie felici, ed eliminano completamente tutta la complessità e le sfaccettature di una generazione di giovani. Negli anni 90 invece si apre la necessità di rappresentare, anche per le serie televisive, una società in evoluzione, caratterizzata da una maggiore incertezza sul futuro. Da questo punto di vista Friends è stata capace di fotografare, ritagliandola e isolandola dai contesti predeterminati degli anni 80, la generazione dei “nuovi giovani” tra i 25 e i 35 anni, ampliando il divario temporale della post adolescenza e spostando in avanti i traguardi della vita così ben saldi e predeterminati nei decenni precedenti.

Umorismo impattante. Friends ha nell’umorismo e nell’ironia di questa generazione la capacità di superare gli ostacoli e di rendere più tollerabili le problematiche della vita. L’umorismo è un linguaggio che cattura lo spettatore, una sorta di codice che accomuna tutti i protagonisti (una regola non scritta per affrontare la quotidianità), ma che viene interpretato da ciascuno di essi in maniera diversa.

 

Spazi di riflessione. Un gruppo di ragazzi che rappresenta una generazione ancora immacolata dalla condivisione social, e che concentra i suoi sogni e suoi sforzi in un microcosmo che diventa però mondo assoluto e unico, scollegato dal contesto esterno, diverso e indipendente da ciò che si trova al di fuori dei loro appartamenti e del loro bar. Questo aspetto pone una serie di limiti nella rappresentazione della complessità del mondo esterno, ma sicuramente richiama una profonda indipendenza e un minore condizionamento nelle scelte. I protagonisti di Friends quindi ci accolgono nel loro spazio di condivisione delle loro vite, uno spazio fisico con dei contorni molto ben definiti e realistici, dove quasi di conseguenza anche i legami sono autentici e dove il processo di immedesimazione dello spettatore è pressoché immediato.

 

Innovazione. Anche se nella rilettura odierna tanti aspetti ci sembrano superati, Friends ha avuto il merito di mettere in scena per la prima volta una generazione in rottura con il passato e di aver cambiato la percezione di una fascia di età fino ad allora poco considerata e compresa, rappresentando un punto di partenza per tutte le serie a venire.  Lascia in eredità al grande pubblico tematiche impensabili all’epoca come: la realizzazione professionale prima di quella personale (donne incluse), il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la gestazione per altri (che ancora oggi in Italia sembrano fantascienza), il tutto scandito dallo sguardo ironico dei protagonisti. Non da ultimo Friends ha celebrato il valore autentico dell’amicizia, trasversale per tutte le generazioni.

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