Sembra che questi approfondimenti si accaniscano su Carlo Conti. Ed è davvero così. Perché non si può non notare il ritorno indietro nella conduzione non a prima di Amadeus, ma a decine di anni fa. Tra l’altro il presentatore e direttore artistico si dimostra allineato a certi concetti filogovernativi senza schierarsi apertamente. Esempi: chiamare tutti “il cantante” anche quando si tratta di una donna o sottolineare costantemente l’essere madre e padre (vedi per Bianca Balti mercoledì sera ed Ermal Meta giovedì). Completamente fuori fuoco con ospiti importanti e iconici come i Duran Duran (ma possibile che un presentatore che sappia un minimo di inglese è un miraggio nel 2025?).
D’altro canto, i risultati delle prime tre sere mostrano il gradimento del pubblico a casa (con una leggera flessione per la puntata di giovedì), e tanto basta per decretare il successo di questa edizione.
Veniamo alle co-conduttrici della serata, Lamborghini, Follesa e Leone, relegate abbastanza al ruolo di vallette di baudiana memoria. Vedremo stasera se Geppi Cucciari saprà giustamente prendersi il proprio spazio insieme a Mahmood. Questo egocentrismo dei padroni di casa un po’ apparteneva anche ad Amadeus, ma l’atmosfera più rilassata rendeva il tutto meno pesante e anche più divertente.
Le canzoni anche al secondo ascolto non si dimostrano dei capolavori indimenticabili a parte poche eccezioni, ma i tormentoni radiofonici ci sono e tanto basta.
Stasera la tanto amata serata delle cover, con molti spunti interessanti: Lucio Corsi con Topo Gigio, Coma Cose con Righeira, Brunori Sas con Dimartino e Senigallia, e poi tanti omaggi al grande cantautorato come Pino Daniele, Fabrizio de Andrè, Lucio Dalla. Senza dimenticare Fedez con la cover di Bella stronza” con Masini. Per evitare le polemiche dello scorso anno con l’affaire Geolier, si è deciso che quest’anno la serata delle cover fa gara a sé e non conti nel computo totale dei voti. Quale sarà la performance migliore?