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Oggi il via alla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo: anticipazioni e commenti

Il momento è arrivato: che abbia inizio la Settimana Santa della televisione, quella del Festival di Sanremo, quest’anno giunto all’edizione numero settantacinque. La prima serata in onda questa sera vedrà sul palco Carlo Conti affiancato da due storici amici e colleghi: Antonella Clerici e Gerry Scotti. Come da tradizione la settimana sanremese determina anche una pax mediatica tra Rai e Mediaset (con una controprogrammazione praticamente inesistente) e la presenza di Gerry Scotti ne è un esempio pratico.


Soffermandoci esclusivamente sulla carta d’identità dei padroni di casa passati e presenti sembra cambiare poco: conduttore e co-conduttori della prima sera, così come Amadeus, appartengono alla categoria (anno più anno meno) dei sessantenni, garantendo in partenza l’effetto rassicurante per tutto il pubblico più maturo. D’altra parte, Amadeus consegna a Carlo Conti un contenitore che ha subito una notevole accelerazione nei contenuti musicali rispetto al Festival che lo stesso Conti ha condotto per la prima volta dieci anni fa. Il pericolo di un appiattimento dei contenuti musicali a scapito di una virata nazional popolare dall’effetto nostalgia, considerando i format di successo di Conti come “Tale e Quale Show” o “i Migliori Anni”, è altissima, facendo presagire un festival della restaurazione, più democristiano e forse più “italiano” dei precedenti.

 

Primo superospite sarà Jovanotti, nato proprio su quel palco ormai quasi quarant’anni fa e già ospite diverse volte, l’ultima con l’inossidabile Morandi nel 2022.  L’altra coppia di ospiti della prima serata sarà al femminile, Noa e Mira Awad, israeliana la prima e palestinese la seconda, che canteranno le note della classica Imagine di John Lennon. La scelta in questione sembra scontrarsi con il desiderio di Conti di eliminare il sociale e il politico dalla kermesse. Vedremo infatti in che termini si parlerà del conflitto israelo-palestinese, se come l’anno scorso si glisserà sulle parole (come avvenne con Ghali e Dargen D’Amico), salvo poi leggere quell’imbarazzante comunicato nel corso di Domenica In. Speriamo che questa volta non ci siano remore nel chiamare le cose con il proprio nome.

Dalla pagine Facebook Festival di Sanremo
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