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Le storie degli altri

La perdita di potere dell’Italia si denota dalla poca attenzione che l’opinione pubblica presta verso l’andamento del paese, concentrandosi prevalentemente su quello che accade al di fuori dei confini dello stivale e pronunciandosi sugli eventi con giudizi legati a questioni prettamente morali senza indagare su quella che è la complessità umana da cui derivano determinate dinamiche.

 

L’informazione, con l’avvento dei social e della riproduzione delle notizie sullo schermo, sta diventando sempre più simile a un cinema, dove gli avvenimenti di cui si tratta vengono narrati come se ci si trovasse all’interno di un film d’azione hollywoodiano con Trump, Biden e Musk protagonisti della Storia del presente, criticati o elogiati passivamente dagli spettatori-sudditi, manipolati facilmente da saluti romani o da discorsi roboanti. Se ci fosse maggiore coscienza del ruolo sociale che ognuno riveste nella propria comunità personaggi come quelli di cui si sente parlare quotidianamente non ricoprirebbero determinati incarichi istituzionali, perché si avrebbe maggiore consapevolezza della pericolosità di questi individui.

In Italia però è totalmente assente una narrazione interna coerente e questo impedisce di creare una collettività consapevole e unita, continuando così a interpretare una nazione in cerca d’autore, la quale ricerca un proprio senso vivendo le storie degli altri o ritagliando maldestramente la posizione più conforme al volere dell’autorità, rappresentata attualmente dagli Stati Uniti nel sistema definito occidentale.

 

Quando gli italiani del futuro si confronteranno con l’odierno periodo storico leggeranno di un paese alla deriva, unicamente basato sull’economia, svenduto all’esterno come meta turistica d’arte, la stessa che gli abitanti della penisola ignorano e non conoscono.

 

Un paese che non ha coscienza critica della sua Storia è disarmato nei confronti della violenza del mondo in cui vive e conseguentemente privato del potere di ritagliarsi un ruolo credibile nelle dinamiche nazionali ed internazionali.

 

L’Italia ora è totalmente immersa sul come muoversi tra i conflitti globali, dimenticandosi al contempo di come salvare se stessa da un declino che sembra sia già stato scritto.

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