«Ero straniero e mi avete accolto.» La parrocchia di Vicofaro, Pistoia: l’Accoglienza secondo il Vangelo.
- Lucy M. Pole
- 3 giorni fa
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L’appello di Papa Francesco
“Abbiamo iniziato a fare accoglienza nel 2015 in risposta all’appello del Papa ad aprire le porte ai migranti. Il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, lo rivolse a tutte le parrocchie della diocesi e noi abbiamo subito accolto l’invito. Diverse persone di varia provenienza, in evidente stato di bisogno, già bussavano alle porte della chiesa, e noi le abbiamo accolte.”
Non è una cooperativa o un Istituto che gestisce il rifugio di Vicofaro; gli operatori sono tutti volontari, cristiani e laici, e ognuno offre quello che può. Ci sono gli insegnanti in pensione che tengono i corsi d’italiano, chi viene da lontano con coperte e vestiario, chi fa donazioni per affrontare le bollette e la manutenzione.
Ma al contrario di quanto dicono alcuni - che sembrava di mancare di rispetto a un luogo sacro - era una azione perfettamente in linea con il primo sacramento e con lo spirito del Vangelo: la Carità.
“Accogliere l'Altro - dice Don Massimo Biancalani, il parroco pioniere – è precisamente il dovere morale e spirituale che ci arriva dall'antichità. E che si traduce, al giorno d'oggi, nell’accogliere lo straniero, i più vulnerabili e più bisognosi. I profughi adulti, usciti dai percorsi istituzionali e non inseriti ancora nella comunità, spesso si trovano in condizioni di grave disagio.”
La protesta
Ma ci sono anche i detrattori del progetto. Il fatto che si è creato un ‘rifugio’ dà fastidio a diversi cattolici, ad alcuni residenti e alle istituzioni. Purtroppo le falsità e calunnie circolano, spesso alimentate dalla stampa, e naturalmente anche l’amministrazione della città. Il sindaco, Alessandro Tomasi, non perde occasione per mandare ispezioni e controlli, mettendo in difficoltà la gestione quotidiana del progetto.
“Il sostegno alla protesta da parte del governo locale è chiaramente strumentale - riferisce Don Massimo - ovviamente sperano di guadagnare consensi a valanga sulla questione migranti alle prossime elezioni regionali.” Infatti l’8 marzo scorso, davanti alla parrocchia un gruppo di residenti, capeggiati dalla capogruppo della Lega in consiglio comunale, sventolava la bandiera: “Via don Biancalani da Vicofaro”.
Ma dopo ripetuta pressione da parte dell’Amministrazione, è avvenuto l’incontro con il Ministero dell’Interno, Piantadosi, e l’accordo raggiunto è stato che alcuni ospiti sarebbero trasferiti in altre strutture, anche lontane, dove, eventualmente, potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro. Una ventina dei migranti infatti sono stati trasferiti ad un centro della Caritas e ad altre strutture, ma l’iter burocratico è complesso e le problematiche dal punto di vista umana restano.
La “Sicurezza”
Infatti, se parlano di “decoro urbano”, la prospettiva per migliorare la “sicurezza” non è certo di aumentare le pene, creare nuovi reati e il sovraffollamento delle carceri, che già versano in condizioni disumane, provocando centinaia di suicidi ogni anno in Italia.
Per rendere il territorio più sicuro ci vorrebbe la possibilità per chi arriva in questo paese di imparare la lingua, di essere messa in regola con il permesso, di poter lavorare regolarmente e quindi contribuire all’economia del Paese, pagando le tasse che servono per pagare le pensioni di chi ha già lavorato tutta la vita.
Infatti, negli anni, sono centinaia di ragazzi che hanno trovato lavoro e una sistemazione dignitosa, grazie a questa “seconda possibilità” data dal rifugio pistoiese.
Il vescovo Tardelli
Il vescovo Fausto Tardelli è uscito, nuovamente, il 2 febbraio scorso, con un appello solenne rivolto a tutta la diocesi. “Dopo qualche anno, credo comunque che sia giunto il momento di prendere in carico la realtà di Vicofaro da parte dell’intera diocesi, offrendo accompagnamento a singoli immigrati o a piccoli gruppi, secondo un modello che risulta ad oggi il più efficace e diffuso nei territori: alleggerendo così il carico davvero pesante che grava su Vicofaro, condividendo l’impegno portato avanti in questi anni da don Massimo”.
La legge regionale “samaritana”
La Regione Toscana era disposta a recepire il progetto come un servizio alla comunità; infatti potrebbe rifinanziare la “legge samaritana” approvate nel 2018; e attuare l’ordinanza firmata dall’allora Presidente, Enrico Rossi, che prevedeva un rafforzamento del servizio di Vicofaro e nello stesso tempo l’individuazione di soluzioni abitative alternative. Ma per ora non ci sono aperture su questo fronte.
La Chiesa stessa, a partire dalla diocesi, ha dato vari contributi per le spese fisse e straordinarie; anche Papa Francesco ha dato un aiuto notevole, nei primi anni. Ma Il progetto si regge quasi interamente sulle donazioni e il servizio di volontari e i contributi da parte degli ospiti che lavorano.
Per poter partecipare alle spese della gestione quotidiana di questo progetto di Accoglienza di volontariato:
Parrocchia di Vicofaro
Via Santa Maria Maggiore, 71, Pistoia
IBAN: IT25MO306913834100000002852
Causale: contributo per L’Accoglienza
Ringrazio per la preziosa collaborazione e informazioni Doriano Maranelli, dirigente Caritas parrocchia Vicofaro.