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Extra omnes: inizia il conclave

Mercoledì 7 maggio inizierà il Conclave più affollato della storia della Chiesa e sicuramente quello più mediatico. Già all’indomani della morte di Papa Francesco, il toto scommesse su chi sarebbe stato il successore di Pietro, spopolava sui social, attirando l’attenzione dei cattolici e non.

C’è da dire che da sempre l’elezione di un Pontefice cattura un certo interesse, che va oltre il mondo cattolico. Soprattutto dopo l’esperienza di Papa Francesco, che si è dimostrato particolarmente sensibile ai temi sociali, il mondo politico sarà molto attento a seguire questa nuova elezione. Il successore di Pietro sarà in continuità con quanto fatto da Bergoglio o seguirà un’altra strada? Questa è la domanda che più viene posta ai cardinali intercettati in questi giorni di riunioni che precedono il conclave. “Sarà quello suggerito dallo Spirito Santo” potrebbe essere la risposta più furba e diplomatica, giacché per tradizione sappiamo che il pontefice è sì scelto dai cardinali elettori, ma lo Spirito Santo guida e suggerisce. Guardando la storia e a certi papi, verrebbe quasi da dire che in alcune occasioni lo Spirito Santo o non è stato ascoltato o si è rifiutato di partecipare!

Rappresentanza dei cardinali elettori aventi diritto al conclave del 2025 - Bacon Noodles, based on version by Starus, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Rappresentanza dei cardinali elettori aventi diritto al conclave del 2025 - Bacon Noodles, based on version by Starus, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Il Conclave che eleggerà il 267 pontefice è composto da 135 cardinali (ma solo 133 parteciperanno), provenienti da ogni parte del mondo, 108 nominati da Francesco, 22 da Benedetto e 5 da Giovanni Paolo II. Rispetto ai suoi predecessori, Francesco nel nominare i cardinali ha seguito regole diverse, privilegiando la possibilità di rappresentare tutti i cristiani del mondo, anche quelli delle periferie. Di fatto la situazione che si è venuta a creare è quella di un Sacro Collegio meno eurocentrico e con uno sguardo più attento alle Chiese di frontiera. Infatti sono molte le diocesi a non avere più un cardinale: Milano, infatti, tra le diocesi con più cattolici, non avrà un cardinale a rappresentarla in Conclave.

 

Ma quali saranno le istanze, i problemi che i porporati stanno affrontando in queste riunioni pre Conclave? Certamente i temi che da sempre dividono conservatori e aperturisti: la comunione ai divorziati, l’eutanasia, l’omosessualità, ma anche temi come la difesa del creato, la lotta alla povertà, l’attenzione alle periferie del mondo. è vero che il pontefice non è un politico, ma Francesco ha dimostrato che la Chiesa non può ignorare le questioni sociali che interessano l’umanità.

 

Altra domanda che spopola in questi giorni è “Sarà finalmente un papa italiano?”. A tal proposito, i nomi che maggiormente circolano sono quelli di Pietro Parolin, attualmente segretario di Stato, molto vicino a Francesco ma più moderato e diplomatico. Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, molto apprezzato per la sua vicinanza alla gente e forse quello che più di tutti rappresenta la continuità con Francesco. Tra i papabili anche Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, dalla forte sensibilità interreligiosa e dotato di una grande esperienza diplomatica. In quale direzione soffierà lo Spirito Santo non ci è dato saperlo, né possiamo sapere se si poserà sul capo di un cardinale conservatore o aperturista. Per il momento: extra omnes!

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