L’ombra dello scorpione (conosciuto anche come The Stand, in lingua originale) è un romanzo post apocalittico di Stephen King, pubblicato nel 1978. Considerato uno dei capolavori assoluti del re dell’horror, vedrà la realizzazione completa e integrale realizzarsi nel 1990, in cui vedremo in azione l’antagonista per eccellenza di tutti i suoi racconti: Randall Flagg.
Il romanzo è diviso in tre parti: la prima racconta della morte del 99,4% della popolazione mondiale a causa della dispersione di un’arma batteriologica – la “Captain Trips” o “Progetto Azzurro” – sfuggita al controllo del governo statunitense. Con un alto tasso di mortalità e la modificazione repentina dell’influenza, risulta impossibile creare un vaccino efficace per debellare la malattia. In diciannove giorni, l’America settentrionale (e, attraverso continui focolai, possiamo ipotizzare in tutto il mondo) muore quasi tutta l’umanità.
Nella seconda parte si racconta di alcune vicissitudini vissute da quei pochi sopravvissuti: un primo gruppo – studenti, professori, musicisti – è raccolto da un sogno condiviso che li lega in maniera indissolubile: la centottenne del Nebraska, Mother Abigall, si offre come rifugio per l’umanità sopravvissuta. Quest’ultima diverrà la leader spirituale di coloro che abitano la cosiddetta Zona Libera, in Colorado, in democrazia.
Nel frattempo, un secondo gruppo composto da ex delinquenti, ex militari, un folle, ecc. vengono guidati da Randall Flagg, un demonio con poteri soprannaturali che governa la città di Las Vegas attraverso un regime antidemocratico, punendo i trasgressori con torture continue.
La terza ed ultima parte del romanzo racconta del conflitto tra questi due gruppi di persone, venute a conoscenza dell’esistenza l’uno dell’altro e ritenendosi così una minaccia per la propria sopravvivenza. Chi con le armi, chi con la democrazia, entrambe le fazioni decidono di prepararsi alla guerra tra i due leader. Mother Abigall, dopo essere sparita per giorni nel deserto, torna morente alla Zona Libera, lasciando al suo gruppo una missione: incamminarsi verso Las Vegas. Alcuni di loro decidono di partire ma, al loro arrivo, vengono subito arrestati dagli uomini di Randall Flagg. Delusi dalla forma di governo decisa da quest’ultimo, il gruppo di Las Vegas decide di protestare contro il loro tiranno che, per dimostrare il proprio potere e ristabilire l’ordine, genera una sfera di luce dalle mani. All’improvviso il folle Pattumiera, nel caos, arriva dal suo leader con un carrello contenente una bomba atomica. Lo scontro tra i due fa sfuggire dalle mani di Randall Flagg la sfera di luce e, assumendo la forma di una mano (la mano di Dio), spazza via tutti i presenti, tranne due persone: Stuart Redman e Tom Cullen. Questi ultimi fanno ritorno alla Zona Libera. Nel frattempo, un bambino concepito prima dell’epidemia nasce e contrae il virus. Quest’ultimo riesce a debellare la malattia grazie alle sue difese immunitarie e, per la Zona Libera, è giunto finalmente il momento di ripopolare il mondo, costituendo una società moderna. Il libro si chiude con una domanda fondamentale: «L’uomo imparerà dai suoi errori?». La risposta è un continuo e ambiguo ripetersi di un «Non lo so».
Un romanzo composto da oltre 1300 pagine in cui Stephen King si interroga sulla vita in un mondo completamente sovraccaricato dalla tecnologia, in cui è necessario conservare la propria componente spirituale. È, in fondo, ciò che il filosofo tedesco Hans Jonas, raccomandava nella sua “Etica della responsabilità”: il progresso tecnologico deve essere direttamente proporzionale al progresso morale. Il rischio – che è poi ciò che si è vissuto nei primi anni del XX secolo – è tornare a un punto di non ritorno già vissuto: i campi di concentramento, la bomba atomica (che compare anche nel romanzo di Stephen King).
Hans Jonas riflette su un progresso tecnologico che si confronti con il Bene e il Male, che responsabilizzi le azioni dell’uomo in vista delle generazioni future, che porti ad applicare il discernimento delle coscienze umane, l’elemento fondamentale della storia di King.
Questo romanzo ci suggerisce un consiglio ancora oggi profondamente attuale: non dobbiamo dimenticare la nostra componente umana e spirituale. Ancor prima che tecnologici, insomma, siamo esseri umani: ovvero, corpo e anima.
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