Trump è un uomo d’affari non di pace
- Massimo Battiato
- 1 apr
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Chi si illudeva che Trump avrebbe portato chissà quale svolta in senso pacifista alla guerra in Ucraina avrà avuto un risveglio brusco dopo l’ultima trovata del Presidente americano per costringere Putin alla trattativa. L’ultima ideona, perfettamente in linea con l’approccio mercantile di Trump alla politica estera, è minacciare la Russia di applicare un dazio del 25% al suo petrolio.

Mi chiedo se sia una barzelletta o è tutto vero. Sono tre anni che le sanzioni economiche alla Russia stanno impoverendo soprattutto l’Europa. Putin può ben vendere il suo gas alla Cina o all’India, comunque può trovare facilmente sbocchi commerciali per le sue risorse fossili. Le sanzioni economiche non hanno avuto gli effetti sperati. All’inizio della guerra erano propagandate dai leader occidentali come l’arma da fine del mondo. Vi ricordate l’uscita di Draghi sul fallimento della Russia in poche settimane? Sono passati tre anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Possibile che non ci sia un leader politico che ammetta il fallimento di questa linea?
In realtà, nel caso di Trump, sembra che il suo approccio a qualsiasi problema di politica estera e di relazioni commerciali con il resto del mondo sia quello di imporre dei dazi. E questo anche a Paesi alleati come gli Stati europei e il Canada. Lo stesso approccio di carattere prettamente commerciale il Presidente americano lo applica a tutte le situazioni di conflitto in cui gli Stati Uniti sono in qualche modo implicati. Per esempio, l’idea (aberrante) di trasformare la Striscia di Gaza in un grande resort con una gigantesca operazione immobiliare. Oppure proporre alla Russia la spartizione delle risorse ucraine, soprattutto delle terre rare. La pace ridotta a una specie di mercatino.
Purtroppo, in questo momento storico, non vedo nessun leader politico occidentale che abbia il peso dello statista, Trump sicuramente non lo è, ma è in buona compagnia. Vi sembra seria la proposta dei paesi europei di inviare truppe di interposizione in Ucraina? C’è qualche possibilità che la Russia possa accettare la presenza di militari di Paesi della NATO in territorio ucraino?
Qualsiasi proposta dovrebbe partire da uno sguardo realistico dei fatti: la Russia sta avanzando su tutti i fronti, sta vincendo la guerra e non ha alcun interesse a trattare. L’unico modo per metterla seriamente alla prova è fare una proposta di pace più complessiva, che possa avere effetti sul lungo periodo, che metta sul campo il controllo degli armamenti anche nucleari di entrambi i blocchi, che dia delle garanzia di sicurezza reciproche. Finora non si è mai visto nulla di simile in tutti questi anni, solo l’allargamento a Est della NATO fino alle porte di Mosca e la reazione di Putin. Se la posta in gioco fosse questa, si potrebbero finalmente testare le intenzioni di Putin. A quel punto non avrebbe più scuse. Ma non vedo alcun leader che abbia il coraggio e lo spessore di fare un passo del genere.
Insistere con soluzioni che si sono mostrate totalmente fallimentari è sintomo di grande miopia politica e non ci porterà da nessuna parte, se non in un piano inclinato che ci avvicinerà sempre più alla catastrofe. In bocca al lupo!