La figura del tutore volontario del Minore Straniero Non Accompagnato (MSNA) è stata introdotta con la “legge Zampa” nel 2017. Il ruolo del tutore/tutrice è di esercitare la rappresentanza legale di un minorenne arrivato in Italia senza nessun adulto di riferimento. Il suo compito è principalmente, dal punto di vista legale, di autorizzazione per l’accesso alle varie attività e servizi: la scuola, il medico, le attività laboratoriali e l’accompagnamento alla Commissione. Oltre a questo impegno burocratico, il ruolo del tutore è quello di una persona che si interessa di lui o lei, volontariamente, una persona che sta dalla sua parte, e che agisce sempre nell’interesse del bene superiore del minore.

Uno degli obiettivi del tutore è di fare in modo da rendere il minore autonomo e indipendente al raggiungimento della maggiore età, in ogni occasione e in tutti i sensi.
In quanto alla sua capacità linguistica, il tutore cerca di fare il necessario per favorire l’apprendimento da parte del minore, offrendo un ripasso e correzione delle lezioni d’italiano quando possibile e proponendo materiale di interesse o di attualità; anche insegnando frasi ed espressioni locali e caratteristiche.
In quanto all’inserimento nel mondo del lavoro, anche già da minorenne, attraverso l’assistenza a ottenere formazione, tirocinio e colloqui di lavoro, il tutore può dare un contributo importante, con informazioni e consigli utili, ma anche nel rafforzare la sicurezza e la fiducia in sé nell’affrontare i primi colloqui di lavoro.
Per quanto riguarda la conoscenza delle usanze e consuetudini, nonché delle norme e leggi, locali e nazionali, l’accompagnamento di una persona matura a volte risulta impagabile per un/una giovane alle prese con il processo di integrazione nella comunità dove abita o dove trova lavoro.
L’altro obiettivo fondamentale del tutore è di offrire un punto di riferimento umano, accogliendo il minore nei momenti della famiglia, come appoggio sicuro e, se richiesto, nell’ascolto quando vuole parlare. La figura del tutore serve per ogni necessità al di fuori della relazione burocratica e oltre ai servizi offerti dall’associazione incaricata del progetto di accoglienza.

La relazione tra tutore e minore dipende dal carattere e dai bisogni particolari di ogni individuo. Il minorenne spesso arriva in Italia con una storia di trauma, violenza e dolore, e infatti, proprio per la loro vulnerabilità, la relazione è sempre orientata in base al bene superiore del minore e il suo equilibrio psicofisico.
I minori sono ospiti presso strutture e appartamenti privati gestiti da organizzazioni riconosciute, tramite bandi pubblici, come previsto dal progetto d’accoglienza della Rete SAI.
Per completare il quadro, abbiamo anche l’opinione di un minore del Mali, arrivato in Italia verso la fine del 2023 e intervistato di recente:
“È diverso essere minore qui in Italia perché nel mio Paese i grandi, i genitori, non hanno tempo per stare con noi ragazzi. Devono pensare solo a mettere qualcosa in tavola per tutti. Ogni giorno il pensiero è questo, solo questo.
Mio tutore è molto bravo, cerca di aiutarmi se ho bisogno, non so, anche nelle piccole cose, e lo sento presente, anche se non ci vediamo, so che è lì, so che posso chiamarlo se ho bisogno.
Mi piace scrivere messaggi, ci scriviamo spesso, anche un semplice Buongiorno! Buonanotte! A me vuol dire tanto. Poi mi corregge sempre l’italiano e mi insegna parole nuove.
Ha fatto di tutto per farmi sentire “a casa”: siamo andati a visitare i luoghi vicini più belli, passo il tempo libero con la sua famiglia e con i loro figli e ho conosciuto i loro amici. Mi accompagnano la domenica a giocare a calcio e a volte a mangiare la pizza.
Sto imparando anche a essere più sicuro di me. Prima non sarei mai andato dentro un bar a chiedere un tè o dentro un negozio da solo. Non volevo nemmeno chiedere la ricarica del telefono, da solo. Ora, insieme al mio tutore, vado in banca, all’ospedale e nel supermercato, e non ho problemi. Apprezzo veramente tutto, ogni momento che passiamo insieme, perché lui è veramente una brava persona.”

Se ti riconosci in questi valori e vorresti saperne di più, visita i link qui sotto per diventare tutore volontario di minore straniero non accompagnato:
Per essere iscritti nell’elenco regionale dei tutori volontari, il Tribunale dei Minori organizza il corso apposito di 30 ore, per conoscere la realtà dei vari Paesi di provenienza, conoscere i principi di base del tutoraggio e capire eventuali situazioni che si presentano quotidianamente e come affrontarle nel modo migliore.