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Echi di Pace: Riflessioni sulla Chiusura del Laboratorio per la Pace

Nel mese di marzo 2024, noi del circolo intellettuale SIMPOSIO2021 ci siamo dedicati, come sapete, al Laboratorio per la Pace, un'iniziativa spontanea scaturita dall'urgenza di esprimere il nostro punto di vista di intellettuali riguardo alla situazione mondiale attuale. La nostra passione e il nostro impegno attraverso la scrittura contro la guerra, l'intolleranza e le disuguaglianze sono sentimenti radicati nel nostro essere, e questo progetto è stato il veicolo attraverso il quale abbiamo deciso di farli emergere.

La parola scritta è una voce che nessuno può sopprimere; la cultura, con la sua potenza, supera il silenzio. Riconosciamo il valore di coloro che hanno lottato per il diritto e la libertà di espressione, e questo ci spinge a proclamare il nostro motto: "Io non ci sto!". Questo mantra, anche se pronunciato oggi, ha radici profonde nella storia, ed è un richiamo all'impegno per difendere e conquistare i diritti che sono ancora minacciati o negati. È nostro dovere e responsabilità tracciare una via per le generazioni future lungo il cammino dell'umanità.

 

Sebbene il Laboratorio per la Pace possa sembrare concentrarsi esclusivamente sulla guerra, esso affronta ogni forma di mancanza di rispetto e negazione dei diritti umani. Tuttavia, in questo marzo del 2024, il tema predominante è stato inevitabilmente quello della guerra, data la situazione in Ucraina e nel conflitto tra Israele e Palestina, che attualmente ci affligge. Anche se non è possibile riportare qui tutte le opere presentate, possiamo offrire un breve resoconto dei passaggi più significativi e rendere omaggio a tutti gli autori coinvolti. Tanti i sentimenti espressi in questo viaggio e non presenti, ma anche passati e futuri, come la poesia dedicata all’anniversario delle vittime del 24 marzo 1944:

 

24 MARZO 2024

 

All’ombra dei secoli giace,

tra i resti dell’Impero perduto,

la Storia

che al mondo tace

il dolore che ha vissuto.

 

“Roma mia, che t’hanno fatto?”

Sussurra nel fosso il vento,

tra le pietre di un monumento,

come un lamento,

muto e intenso.

 

Roma mia, dalle mille sfumature,

custodisci nel grembo

dolori e torture,

tra le mura scolpite dal tempo,

custodisci

le vittime di un tormento.

 

Roma,

culla di storia e d’eternità,

in te si rispecchia l’intera umanità

poiché nelle pieghe tue è incisa,

 

indelebile,

una crudele verità.

 

La storia insegna che è l’umanità

la piaga più grande per se stessa,

celebra i martiri di ottant’anni fa

ma nulla ha imparato da quella

Fossa.


Anna Lorenzini – L.A.Filosofia

 

Dall’incitamento della nostra poetessa Enza Mineo con “L’ora dei poeti”

 

…Vi chiamo a raccolta poeti

armati di penna e d’inchiostro

per dar voce

a ogni bocca che tace.

 

Alla lettera di pace in forma poetica di Paolo Bertelli

 

…Sai, scrivere una lettera, non è facile.

I versi di una poesia, le parole di una strofa,

non fermano le traiettorie dei missili.

Sai, qui nessun ormai ti ascolta più,

le bombe, non ti avvertono.

Mi sento fragile…

 

Il laboratorio non è stato solo poesia, è stato anche grafiche, aforismi come quello di Andrea Ansevini che apre il Laboratorio subito con una speranza di pace  invitando ad iniziare dalle piccole cose fatte con il cuore per una sana e felice convivenza; racconti e articoli che per motivi di spazio non possiamo ovviamente inserire ma che citiamo: articoli dedicati alle donne, come quello di A. Lorenzini, Costruzione sociale del femminile con e oltre Simone De Beauvoir, articoli sulla tolleranza in chiave filosofico-morale, come La difficile pratica della tolleranza di Marco Antonio D’Aiutolo, che trovate pubblicate in questa Rivista, e articoli dedicati ai padri divorziati e alla difficile situazione che spesso si trovano a vivere Padri divorziati: navigare tra emozioni e sfide alla ricerca di equilibrio personale. Ma anche racconti, come quello emozionante di P. Bertelli, Signori, avete appena sganciato la prima bomba atomica della storia; ma anche un racconto attuale come quello di Briciola.

Pace anche nell’amicizia, nella vita quotidiana e nell’amore:


Com’è bello fa ‘a pace

si doppo che passa er confitto

se p’ò passa dritti a’ letto.


Si doppo ‘na burrasca

s’aspetta ‘n pò de carma

e te dai li baci, deponenno l’arma.


Quanno fòri piove

e preso da cecagna

t’addormi e sogni ‘na compagna.


Che te senti de rinasce

quanno doppo ‘na cazzata

intendi che te l’hanno perdonata.


Ogni vorta che te sbaji

invece de riceve ‘na mazziata

t’abbracceno e t’offreno na limonata.


E invece, si è l’artro che se ‘ncazza

tu je sbraiti contro

e nun vedi l’ora de fa ‘no scontro.


Tanto pe’ fa valé ‘e raggioni tue

che puro che so’ giuste

‘o fai pe’ inclinazzioni egoiste.


Allora fa ‘na cosa fijo bello

se te piace da esse perdonato

fa cche puro all’artro venga garantito.


Se t’attaccheno ridece su

se te pijano per culo nun t’arrabbià

così che quanno tocca a te, te lasceno sta.


Erofaalbivio


Il motto “Io non ci sto!” ha unito intellettuali e non: scrittori, poeti, filosofi, grafici e persone che si sono dedicate alla poesia per diletto e per esprimere il loro disagio difronte alle immagini che ogni giorno la televisione ci propone, come la poesia, commovente, di Simonetta Carosi dedicata ad una bambina vittima della guerra:

 

…Dormi adesso bimba bella,

ormai non c’è più spavento,

sulle spalle hai due ali

e quest’alito di vento.

Vola in alto, vola via

che da oggi TU sarai

un po’ pure figlia mia.

 

Poesia affine al pensiero di Paola Barone 

 

Il mio pensiero è rivolto a quei piccoli angeli della terra, che da anni a questi parte,

stanno conoscendo la “pace”

solo oltre le nuvole.

 

Il sentimento di impotenza nelle parole di Luna Nera:

 

…Un urlo muto

perché mi sento impotente

davanti alla follia

di questo mondo…

 

Che porta con sé la speranza di pace implorata di Patrizia Masi:

 

…guardare il mondo                                

da dove niente fa male

i bambini che giocano felici...

 

La poesia in dialetto di Anna Lorenzini e Fabio Valerio, che suona come un’accusa alla superbia dell’uomo che tutto vuole:

 

…Co’ l’inganno de coscienza

Chi subbisce è surclassato

Dar tizzio che nun pensa

Ch’er litiggio s’è ‘nventato.

 

L.A.FILOSOFIA e Erofaalbivio

 

Trova parole alleate nella poesia di Maria Teresa Zanca:

 

…Avidi

giocano con le armi

i potenti

miseri

soccombono

gl’innocenti

 

Violenza

l’umanità che ci resta

implora la tua clemenza.

La “Morte in lattina” di Alessandro Carrozza, attraverso immagini evocative e metafore potenti, esplora la complessità della condizione umana in un mondo segnato dalla distruzione e dall’indifferenza. Non manca qui l’allegoria della nostra colpa e il senso di responsabilità e colpevolezza che l’umanità porta con sé. Ma c’è di più nel finale che esplicita il titolo e voglio lasciare al lettore la sua riflessione, tra le “bollicine” e il rosso che scorre:

 

… Il rosso vivo della lattina d’alluminio,

il rosso acceso della nostra vergogna,

il rosso morto del sangue d’innocenti.

 

Che ben si rispecchia nel “Dormire a ciel sereno” di Elisabetta de Michele che ben scompone il significato della parola:

 

…GUERRA

 

Grr come rabbia inespressa del mal esprimere

Ueee come pianto di innocenti per nocenti colpevolezze

Brr come gelo di cuore e freddezza di spoglie

Aaah come grida di terrore e incitamento alla resa dell’ego.

 

Lasciando al lettore l’interpretazione delle iniziali. La colpa dell’uomo che anche lo scrittore Gianluca Fratini evidenzia nel testo che ci ha inviato:

 

Non chiamarmi più fratello, non so esserlo.

Vedo le tue difficoltà e mi rattristo,

ma non tanto d’aiutarti…

 

Per una figlia che sta morendo e dedica gli ultimi versi scritti al vento al padre (di Anna Lorenzini):

 

…Lascio, nelle pieghe dell’eternità,

parole

che il tempo scioglierà, come un nodo,

dall’inchiostro di un poeta.

 

“Cessate il fuoco!” grida Veronica Palladino:

 

…Cessate il fuoco

gridi a gran voce,

deponete le armi,

raccogliete le peonie

e donatele alle vittime,

in segno di perdono…

 

Che la pace porta un senso di quiete e armonia che avvolge magicamente anche la più ordinaria delle cose, come la polvere di neve, come nella poesia di Monica Fornelli:

 

…La pace salmodia una requie

che d’incanto ammanta

di niveo splendore la polverosa neve,

colori di germogli insorgenti

nella carezza di uno schivo sole nascente.

 

E ancora:

 

…La verità è che l’uomo ha perso la sua umanità.

Mi racconto menzogne per fuggire dalla realtà.

Vivo una rabbia silente, una rabbia impotente.

 

Laura Vitulli

 

…Opponiamoci, infine, alla violenza con la non violenza

innalzando verso il cielo nuovi arcobaleni,

crediamo nella pace rimanendo fedeli alla nostra saggezza,

condividiamo la speranza, la stessa direzione

io verso di te, tu verso di me, consapevolmente.

 

Alfonso Celestino

 

Non posso non concludere questo articolo con la poesia corale del SIMPOSIO2021 “Eppure sorrido”:

 

Eppure sorrido,

anche se la guerra grida;

vite perdute

sulla sponda della vita

si affacciano

all’acqua increspata.

 

Io, per giusto tributo,

sorrido al loro riflesso.

Non tutto è perduto!

In verità la memoria

serve a cambiare la storia.

 

Imparano gli uomini

dal loro passato

ch’è sacra la vita,

che va custodita.

 

Richiede coraggio

la pace,

richiede fatica,

pazienza richiede,

è strada sempre in salita;

 

ma notizia più figa

non si è mai sentita

di quella che grida

“La guerra è finita!”

 

Il cuore dell’uomo decide

la svolta,

rispettare la vita o seminare

lotta!

Che la pace sia faro nel mare

tempestoso

e la guerra ombra che svanisce nel

riposo.

 

E che per ogni decisione,

ogni passo falso

fa che per l’evoluzione

la pena ne sia valso.

 

Per ogni scelta avuta

e per quella che sarà

la strada è sempre quella:

Spazio all’umanità.

 

Per il SIMPOSIO2021: Anna Lorenzini (l.a.filosofia), Elisabetta de Michele (parol_i_a), Enza Mineo (enzamineopoetessa), Fabio Valerio (erofaalbivio).

Un grazie di cuore dai fondatori del circolo, Anna Lorenzini e Fabio Valerio, a tutti gli intellettuali del Simposio2021 che hanno collaborato e si sono messi in gioco, non solo come singoli, ma come poeti e scrittori che si sono aperti alla sperimentazione “collettiva” di un’opera, rendendo così il Laboratorio un viaggio emotivo sui generis: Enza Mineo, Briciola Creation, Elisabetta de Michele, Alessandro Carrozza, Paolo Bertelli, Paola Barone. Questo ci rende orgogliosi, in quanto il costruire insieme è la mission costitutiva nonché peculiarità propria e originale del Simposio2021, che nasce con questo fine. Dunque, dato che i temi trattati non si esauriscono, purtroppo, con il mese di marzo, abbiamo deciso di lasciare aperto il Laboratorio a tutti e con le stesse modalità, per due pubblicazioni al mese. Trovate le modalità di partecipazione nel Manifesto dedicato cliccando qui o anche nella presente rivista.

 

Non possono mancare i ringraziamenti agli autori che hanno partecipato e che abbiamo citato nel corso dell’articolo con le loro opere, a WikiPoesia che ci ha dato il patrocinio culturale, e alla Bottega delle Filosofie che, nella persona di Marco Antonio D’Aiutolo, ci ha supportato ed ospitato nella rivista.


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