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Tensione in California: Trump schiera la Guardia Nazionale

Il presidente statunitense Donald Trump ha ordinato il dispiegamento di 4.000 soldati della Guardia Nazionale e 700 marines per sedare le proteste a Los Angeles, nonostante il governatore della California, Gavin Newsom – importante rappresentante del Partito Democratico – abbia definito le azioni militari politicamente immotivate. Lo stesso governatore ha aggiunto che invierà 800 agenti di polizia statali e locali nella regione.

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:CA_Guard_and_protestors,_June_2025.jpg

Il segretario alla difesa, Pete Hegseth, in un’audizione davanti alla sottocommissione della difesa, ha giustificato il costo dell’operazione, pari a circa 134 milioni di dollari per sessanta giorni, sostenendo che il dispiegamento sia necessario per proteggere gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) durante gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.

 

Negli ultimi giorni, a Los Angeles e in altre città statunitensi, sono scoppiate rivolte contro le misure restrittive sull’immigrazione e le politiche repressive dell’amministrazione repubblicana, a seguito dell’arresto di presunti immigrati irregolari con modalità brutali e aggressive, in linea con la retorica della campagna anti-immigrazione diffusa sui profili social del presidente. Il sistema repressivo adottato dal governo ha spinto residenti, attivisti e membri delle ONG a partecipare a proteste pacifiche, sebbene le forze dell’ordine abbiano utilizzato gas lacrimogeni, spray al peperoncino e proiettili di gomma per reprimere le manifestazioni e intimorire i dimostranti.

 

Il procuratore generale della California, Rob Bonta, sostiene che consentire alle truppe federali di proteggere il personale dell’ICE possa creare un precedente pericoloso e violare il Posse Comitatus Act, una legge del 1878 che generalmente vieta alle forze armate statunitensi di partecipare all’applicazione della legge civile. Trump, per giustificare il dispiegamento delle forze armate, ha citato il Titolo 10 del Codice degli Stati Uniti, una legge federale che, nella sezione 12406, consente di schierare unità della Guardia Nazionale in servizio federale in caso di invasione, ribellione o quando al presidente sia impedito di eseguire le leggi degli Stati Uniti con le forze regolari.

 

D’altro canto, la California ha citato in giudizio l’amministrazione Trump, sostenendo che il dispiegamento di truppe nello stato senza il consenso del governatore violi il 10° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti: “I poteri non delegati agli Stati Uniti dalla Costituzione, né da essa proibiti agli Stati, sono riservati rispettivamente agli Stati o al popolo”. Lo Stato ritiene che il dispiegamento non rientri nel Titolo 10, poiché non sussistono ribellione, invasione o impedimenti all’applicazione delle leggi statali da parte del presidente.

 

Il presidente statunitense ha anche ventilato l’ipotesi di ricorrere all’Insurrection Act del 1792, che consentirebbe alle truppe di partecipare direttamente all’applicazione della legge civile, con il rischio di esacerbare ulteriormente una situazione già estremamente tesa.

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