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Sondaggi. Cala la fiducia nel governo: gli italiani preferiscono la Flotilla alle pastarelle di Meloni

L’istituto Ixè registra una progressiva erosione della fiducia nel governo Meloni, scesa al 37%, con un calo di 5 punti rispetto all’inizio dell’anno. C’è chi l’attribuisce al posizionamento dell’esecutivo rispetto al massacro israeliano a Gaza, sebbene l’Ixè non parli di alcuna correlazione. Ma basta guardare le piazze.

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Fotomontaggio: Brahim Guedich, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons e The White House, Public domain, via Wikimedia Commons

Ieri, i quotidiani d’aria hanno commentato la vittoria del candidato di destra alle regionali marchigiane con titoli del tipo: Altro che effetto pro Pal. La sinistra naufraga nelle Marche. Attribuendo la sconfitta del campo largo alle posizioni di Schlein e Conte favorevoli alle manifestazioni per la Palestina e di solidarietà alla Global Sumud Flotilla. Salustri nel suo editoriale ha addirittura parlato di «distanza tra il Paese virtuale raccontato tutti i giorni dalle opposizioni e dai suoi media e il Paese reale» Giornale, 30,09,25. Titoli ed editoriali in linea – come potrebbe essere altrimenti! – con le recenti dichiarazioni e i post della presidente del consiglio, la quale si è affannata a sminuire manifestanti e Flotilla, a definirli irresponsabili e a criminalizzarli, nel tentativo di imboccare i suoi follower con parole d’odio, seppure dai toni dolci quanto le sue tanto apprezzate pastarelle della domenica. Nonostante però i commenti sonori della stampa di destra e malgrado la premier introduca i suoi interventi con espressioni quali: «Io penso che qui dobbiamo dirci la verità», per far credere che la stia in effetti dicendo; seppure la Meloni, con il suo consueto fare vittimista, patetico e paternalistico, accompagnato da risatine sardoniche, abbia descritto i manifestanti e gli attivisti della Flotilla come nemici del governo e – in base a un suo sfruttatissimo e subdolo principio di identificazione – dell’Italia stessa, la verità è che è proprio l’Italia a non gradire quelle pastarelle.

 

A dimostrazione del fatto che le manifestazioni pro Pal non hanno alcun ruolo nell’esito delle regionali nelle Marche e che è la narrazione meloniana e dei suoi media a essere distante dal Paese reale ci sono i risultati del sondaggio “Osservatorio politico” pubblicato lo scorso 26 settembre dall’Istituto Ixè. Dai dati infatti emerge che il 73,7% degli italiani ritiene che quanto stia accadendo a Gaza sia genocidio, il 58,9% è favorevole all’interruzione dei rapporti con Israele da parte dell’Italia e il 70,6% all’iniziativa della Global Sumud Flotilla (52% sono di centro destra, 48% di destra, 59% del partito stesso della premier).

 

Non finisce qui. L’istituto registra una progressiva erosione della fiducia nel governo Meloni, scesa al 37%, con un calo di 5 punti rispetto all’inizio dell’anno. C’è chi l’attribuisce al posizionamento dell’esecutivo rispetto al massacro israeliano a Gaza, sebbene l’Ixè non parli di alcuna correlazione. Ma per renderci conto di quale sia in merito la sensibilità degli italiani basta guardare al successo delle mobilitazioni in quasi tutte le piazze d’Italia, soprattutto quella del 22 settembre scorso promossa dai sindacati di base, con giovani, studenti, donne, bambini, famiglie, anziani che hanno sollevato le stesse istanze riportate nei sondaggi e altre ancora. Meloni invece e i mezzi di comunicazioni a lei asserviti, anziché prendere in seria considerazione queste istanze, preferiscono svalutarle e demonizzare chi se ne fa carico. Forse la leader di destra ha fiutato il lento inabissarsi della fiducia degli italiani e spera di dirottarne la rotta. E anche probabile che cerchi in tal modo di legittimare le repressioni a suon di manganellate passate o eventuali e i vari decreti del governo conculcanti della libertà di espressione e del dissenso. Forse ancora Meloni, dinanzi all’illegale blocco navale israeliano, ha avuto un sussulto nostalgico ricordando le ormai antiche promesse della sua campagna elettorale tradita. Oppure, sminuire chi ha il coraggio di battersi per le morti di migliaia di bambini gazawi (che lei, forse, non sa definire), le permette di nascondere il fallimento e lo svuotamento di significato dell’essere donna, madre, cristiana di cui si è fatta testimonial.

 

Il fatto è che questo governo non riesce a convincere gli italiani ad accostarsi alla politica: ecco la vera distanza tra la narrazione propagandistica e virtuale dei meloniani e l’Italia reale. Per l’Istituto Ixè gli orientamenti di voto fotografano una situazione piuttosto stabile, tuttavia se si dovesse andare alle urne oggi, si recherebbe solo il 49,2% degli italiani, contro il 58,1% registrato tre mesi fa, meno della metà degli aventi diritto. Per il 47% degli italiani la situazione del Paese è peggiorata, per il 60,1% la preoccupazione principale è il costo della vita e l’inflazione. Ma il governo e la stampa affiliata se la prendono con manifestanti pro Pal e con la Global Sumud Flotilla mentre festeggiano promozioni da BBB+ dell’agenzia di rating, che però non tiene conto delle disuguaglianze sociali, del mercato del lavoro, del dominio della rendita e del monopolio bancario e assicurativo sempre più incancrenito.

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