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La cura per me non sei tu

Aggiornamento: 17 mar

Sicuramente vi starete chiedendo perché ho intitolato questo articolo “La cura per me non sei tu”. Il fatto è che dopo Sanremo 2025 ormai non si smette di cantare l'affermazione “Solo tu sei la cura per me” della canzone “La cura per me” di Giorgia. Allora, ho ritenuto che fosse necessario soffermarci insieme sulle parole di questa canzone per riflettere sul messaggio a cui sembra che non si faccia caso mentre la si canta.

 

“Non so più quante notti ti ho aspettato

Per finire a ingoiare tutta la paura

Di rimanere sola

In questa stanza buia

Solo tu sei la cura per me”

Radio Bruno, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
Radio Bruno, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Innanzitutto, sicuramente, Giorgia descrive una paura che è comune a noi esseri umani, ovvero la paura di restare soli, ma oltre che nel ritrovare ciò a farci da specchio nella sua canzone, quello che appunto sembra risuonare di più è il fatto di definire l'altro una cura.

 

Ho scelto di scrivere un articolo su questa canzone perché secondo me è importante riflettere sul peso di un'affermazione tanto forte.

 

Mi fa rabbrividire il fatto che urliamo a squarciagola “Solo tu sei la cura per me” senza soffermarci a riflettere su ciò che stiamo dicendo. Il fatto è che nel dire tali parole si sta, a parer mio, delegando all'altro la responsabilità che bisognerebbe avere nei confronti di sé stessi. E questo discorso nasconde una dinamica di dipendenza perché dal momento in cui deleghiamo tutto all'altro, dal momento in cui andiamo in una relazione con una richiesta così grande, se dovesse accadere che l'altro, per un motivo o per un altro, vada via, allora che ne sarebbe di noi? Finiremmo in pezzi.

 

Affidare tutto all'altro significa rinunciare al conoscere profondamente noi stessi ed ecco che abbiamo paura di restare soli perché ci ritroveremmo così di fronte a delle sconosciute, ovvero tutte quelle parti di noi che abbiamo rinunciato a conoscere.

 

Inoltre, una relazione sana non è una relazione in cui si delega all'altro la responsabilità di noi stessi, non è una relazione simbiotica, ma è una relazione in cui entrambe le parti arrivano a essere responsabili di sé stesse.

 

Nessuno però si è soffermato su un punto della canzone:

 

“Spengo la paura

Di rimanere sola”

 

Ecco, questo è un punto importante, Giorgia ci mostra uno spiraglio di consapevolezza. E questa consapevolezza va coltivata!

 

Il passato non si può cambiare ma non è mai troppo tardi per capire che una delle storie d’amore più belle è quella con noi stessi. Non è mai troppo tardi per capire che c’è bisogno di amare noi stessi e che noi solo siamo responsabili di noi stessi. Non è mai troppo tardi per capire che solo conoscendoci fino in fondo e imparando ad amarci per quello che siamo potremmo smettere di avere paura di restare soli. Non è mai troppo tardi per capire che solo amandoci potremmo andare completi e responsabili di noi stessi in una relazione, pronti ad incontrare per davvero l’altro.

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