top of page


La “concessione” della libertà di coscienza nel voto
Cosa vuol dire lasciare libertà di coscienza sulla scelta del voto ai propri, potenziali, elettori?


Referendum: quorum non raggiunto e strumentalizzazioni politiche
Dodici milioni di persone che meriterebbero di essere ascoltate.


Referendum 2025: chi ha vinto, chi ha perso
Mentre è chiaro l'esito della tornata referendaria, son meno evidenti i confini tra i vincitori ed i vinti.


Il quorum non c’è, ma il segnale è forte
Quorum mancato al referendum, ma il 30% dei votanti ha detto “Sì” ai diritti. I voti superano quelli della maggioranza alle ultime elezioni: un segnale forte per chi vuole un’alternativa.


Astensionismo, sfiducia e propaganda: l’Italia si allontana dalla partecipazione democratica
L’astensionismo è ormai il protagonista silenzioso di ogni tornata elettorale in Italia. Politiche, amministrative o referendum: il dato più evidente è la crescente disaffezione verso il voto.


La destra da spiaggia e da bordo piscina. Ecco i veri radical chic
Che tu sia un lavoratore precario, sottopagato, ingiustamente licenziato, che tu sia uno straniero che si sente cittadino di serie b e alienato, escluso dai concorsi pubblici e dalla possibilità di votare o di essere votato. Al politico di destra da bordo piscina non importa.


Decreto «sicurezza» e quesiti referendari: due visioni diverse della società
Il decreto «sicurezza» è l’esito di un processo che, nella storia italiana, ha più di trent’anni fa. Il referendum abrogativo dell’8 e il 9 giugno, un’occasione per invertirne la rotta.


Perché votare Sì al Referendum sulla Cittadinanza
Sì ad una società dove la diversità genera armonia


Referendum 8-9 giugno: quando l’astensione diventa strategia politica
Meloni spinge per l’astensione al referendum dell’8-9 giugno, oscurando temi cruciali sul lavoro. Una scelta politica che rischia di cancellare diritti, sfruttando la cittadinanza come pretesto.


Referendum sul lavoro. Quattro Sì per aumentare le tutele a favore dei lavoratori dipendenti
I quattro quesiti referendari provano ad invertire una tendenza riformista unidirezionale, volta sempre a liberalizzare il mercato del lavoro e ridurre le tutele per i lavoratori dipendenti.


Ecco perché l'8 e 9 giugno voterò sì
Ecco perché l'8 e 9 giugno andrò a esprimere il mio primo voto, un mio dovere e diritto che mi è stato negato per troppi anni, dicendo cinque sì.


Votare Sì al quinto quesito: per una democrazia più compiuta
Il referendum dell’8 e 9 giugno non riguarda solo i diretti interessati. Riguarda il Paese che vogliamo essere.


Il Jobs Act: riformismo ai danni dei lavoratori
Dieci anni dall’approvazione di questa importante riforma del mercato del lavoro e della disciplina dei licenziamenti.


Il mostro giuridico del premierato Frankenstein
Questa «ciofeca» di riforma del premierato non riguarda solo le persone, ma lo Stato che ne verrebbe fuori: una Repubblica semidittatoriale
bottom of page