Elezioni in Toscana: un’ondata di voti per Toscana Rossa
- Lucy M. Pole

- 17 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Chi è Antonella Bundu? L’unica candidata alla presidenza della Toscana, donna nera, fiorentina e di sinistra, come si definisce.
I Risultati
L’unica candidata femmina alla presidenza della Toscana, donna nera, fiorentina e di sinistra, come si definisce, è stata esclusa dal consiglio regionale per una legge elettorale antidemocratica: i voti per la candidata sono arrivati al 5,18%, con oltre 72mila preferenze, mentre la lista si è fermata al 4,51%, non raggiungendo lo sbarramento del 5%.
In effetti una frode, dal momento che Toscana Rossa, con i risultati di poche sezioni da arrivare, aveva ottenuto un risultato migliore di quello della Lega e del M5s a cui però, correndo in coalizione, è bastato scavallare il 3%.
Tuttavia Bundu si è dichiarata soddisfatta dell'esito elettorale, "perché quando siamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%".
Uno lavoro grandioso
La raccolta delle 10,000 firme è stato uno sforzo per niente scontato, visto il periodo estivo d’agosto e soprattutto lo scarsissimo tempo utile per la raccolta. Ma le persone di Rifondazione, Potere al Popolo e Possibile, quelle che hanno organizzato banchini, autenticato le firme, studiato e seguito le procedure burocratiche e, ovviamente, tutte e tutti coloro che l’hanno sottoscritto, hanno permesso di raggiungere il risultato necessario per l’iscrizione alla lista elettorale regionale.
Il Programma
Gli obiettivi nel programma della lista Toscana Rossa ricordano quegli del PCI di Berlinguer: rafforzare la Partecipazione democratica, la parità dei generi, la tutela dell’ambiente, il lavoro dignitoso, soluzioni all’emergenza abitativa, la giustizia sociale, inclusione e solidarietà.
Ma non solo un elenco di belle parole, Bundu arricchisce ogni concetto con i contenuti pratici, gli strumenti e le strategie per mettere tali obiettivi in piedi. Come ad esempio, riguardo all’inclusione: la seconda accoglienza diffusa, sia di piccoli numeri sia in modo strutturale, coinvolgendo il Terzo settore e favorendo l’interagire fra persone già presenti da anni sul territorio e chi è arrivato/a da poco tempo; far votare anche nelle elezioni amministrative chi è residente e lavora regolarmente (come vuole un direttivo dell’Unione Europea) rafforzando il senso di responsabilità verso e appartenenza alla comunità.
Forse il metodo di Antonella è il segno più emblematico della sua fiducia nella giustezza del programma, ma come impegno costante negli anni, non solo sotto elezioni: viaggiare in lungo e in largo per incontrare i cittadini ovunque per raccogliere i sentimenti, timori e speranze della gente che vive nei territori toscani, studenti, lavoratori, residenti nei quartieri, perfino la Confindustria.
Chi è Antonella Bundu?
È nata a Firenze nel 1969 da madre fiorentina che studiava e poi insegnava matematica e padre della Sierra Leone, arrivato in Italia negli anni Sessanta con una borsa di studio per studiare architettura. Bundu ha lavorato come impiegata in uno studio di architettura prima di appassionarsi all’impegno politico come attivista per i diritti civili, impegno iniziato degli anni '80 con Oxfam, quando viveva a Liverpool.
Poi di nuovo in Italia si è impegnata nel Social Forum, ha sostenuto Mimmo Lucano a Riace e Don Biancalani del rifugio di Vicofaro a Pistoia, ha sempre lavorato a favore dell’ambiente, la sanità pubblica e il diritto al lavoro.
La sua prima esperienza politica è stata nel 2019 quando si è candidata come sindaca a Firenze in una coalizione che comprendeva Sinistra italiana, Potere al popolo e Firenze città aperta. Eletta come consigliera a Palazzo Vecchio, è stata capogruppo per cinque anni.
Ha lasciato nelle sue impronte una traccia di speranza tangibile che si possa ritrovare quell’entusiasmo, l’unità d’intenti, la capacità comunicativa per ricreare una forza di autentica Sinistra Sinistra prima delle prossime elezioni politiche fra due anni.






