top of page

Volete la pace o i condizionatori accesi?

Era aprile 2022 e l’allora premier Draghi non le mandava a dire agli svogliati della democrazia. Per dare un segnale forte a Putin e smarcarsi dal suo gas, bisognava compiere il sacrificio di accettare prezzi dell’energia più cari. Ad oltre 3 anni da quella "antifona" il continente europeo si trova ancora a combattere una guerra che da lampo, si sta trasformando in logoramento.

 

Una guerra che ha rotto gli scenari classici in cui sedeva da una parte il blocco euroatlantico e dall’altra l’asse russo-cinese. Con l’elezione di Trump negli Stati Uniti e con lo sgretolarsi dell’assioma fondamentale della geopolitica, ora l’Unione Europea si trova sostanzialmente priva del suo alleato-protettore ingombrante, quello zio Sam che da quasi un secolo decide la politica militare del continente europeo.

 

Eccoci ora al profilarsi di un guizzo di emancipazione della difesa comune targata UE, il cosiddetto RearmEU che poi è stato ribrandizzato in Readiness2030, conseguenza della dissoluzione della lunga pax scaturita da globalizzazione e crollo del blocco sovietico.

 

Francia e Germania in perfetta sintonia, rispolverano l’asse portante da cui per gemmazione è nata l’UE, Spagna e una Polonia sempre più rilevante, pur con sensibilità diverse, si uniscono ai volenterosi. L’Italia, orfana di padri nobili europeisti si affanna a ritagliarsi un ipotetico ruolo mediatorio tra UE e USA mostrando una Meloni nei panni di Sancho Panza al servizio di un Don Quixote-Trump incostante, umorale senza alcuna competenza geopolitica.

 

Per anni i detrattori del progetto comunitario hanno visto come elemento di debolezza la mancanza di una difesa comune e l’eccessivo asservimento alle logiche statunitensi; al punto che esiste una agenzia UE (FRONTEX) con il compito tra gli altri, di cacciare zattere ed imbarcazioni di fortuna in mare, ma non esiste una difesa militare comune.

 

Stretti tra un presidente americano che vede l’Europa come “cattiva” e nemica del progresso americano, smarriti sul fianco orientale sempre più colpito dalle campagne militari e cyber attacchi russi, “grazie” a Putin e Trump, l’UE ha l’occasione esistenziale e l’obbligo storico di crescere, di occuparsi dei suoi cittadini attraverso una necessaria difesa comune clamorosamente ancora inesistente.

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Prime_Minister_Keir_Starmer_visits_Ukraine_(54508512212).jpg
Number 10, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Unisciti ai canali

  • Instagram
  • Facebook
  • Whatsapp
bottom of page