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L'Illuminismo: un dialogo con la società contemporanea

Immagine del redattore: Ketty GangemiKetty Gangemi

«Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!

È questo il motto dell'Illuminismo»

 

Immanuel Kant

 

Con il termine Illuminismo si fa riferimento a un movimento culturale e filosofico che ha segnato profondamente il XVIII secolo, influenzando il pensiero occidentale e gettando le basi per molte conquiste intellettuali e politiche. Filosofi come Kant, Voltaire e Rousseau hanno promosso l'idea che l'essere umano potesse emanciparsi dall'ignoranza attraverso la ragione e la conoscenza critica. Ma quanto di questo spirito è rimasto vivo oggi? E quali lezioni possiamo ancora trarne? Analizzeremo come questi ideali, basati su ragione, progresso, e giustizia sociale, sembrano talvolta vacillare di fronte alle sfide del nostro tempo.

Illuminismo

L'eredità dell'Illuminismo

 

Immanuel Kant definì l'Illuminismo come: “l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso”.[1] Il filosofo dell’imperativo categorico, descrive l'Illuminismo come la strada che permette all'uomo di conquistare la maturità intellettuale, superando lo stato di minorità dettato dall'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza dipendere da guida altrui. Questa condizione, secondo Kant, è imputabile all'uomo stesso, spesso bloccato dalla pigrizia o dalla paura. Tale condizione può essere superata attraverso il coraggio di pensare in maniera autonoma, concetto sintetizzato nel celebre motto illuminista: “Sapere aude!” (lett.: "osa esser saggio!", abbi il coraggio di conoscere). L’Illuminismo esortava dunque allo sviluppo di una riflessione critica, rompendo le catene dell'autoritarismo e delle tradizioni dogmatiche. I suoi principi di libertà, uguaglianza e progresso scientifico hanno ispirato le grandi rivoluzioni del Settecento e la nascita delle democrazie moderne.


Lo psicologo e saggista canadese, Steven Pinker, noto per i suoi studi sulla mente umana e i progressi della società attraverso la lente dell’Illuminismo, attribuisce agli ideali illuministici (ragione, scienza, progresso e umanesimo) il merito di aver fondato il progresso civile e sociale dell’umanità. Pinker critica aspramente il "contro-Illuminismo", che considera una manifestazione di pensieri irrazionali e emotivi. Tra le forme odierne di contro-Illuminismo individua: il fondamentalismo religioso, l’estremismo ideologico-politico e il postmodernismo. Queste tendenze, opponendosi alla razionalità e alla scienza, ostacolano indiscutibilmente il progresso. Lo psicologo canadese considera il progresso scientifico il motore essenziale per risolvere problemi globali e ambientali, e critica atteggiamenti apocalittici che fungono da ostacolo a soluzioni pragmatiche, come l’uso dell’energia nucleare o delle colture geneticamente modificate. Pinker difende dunque l’eredità dell’Illuminismo, auspicando un approccio scientifico basato su ragione e realismo piuttosto che su dogmi e moralismi.

Steven Pinker
Steven Pinker - Cmichel67, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Tuttavia, nella società contemporanea questi valori sembrano a volte traditi o reinterpretati in modo problematico. Fenomeni come la globalizzazione, la tecnologia e la polarizzazione politica ci spingono a riflettere sulla coerenza dell’accesso agli ideali illuministici. La ragione, un tempo considerata fondamento della dignità e dell'umanità, viene oggi percepita come strumento di disumanizzazione in un mondo dominato da algoritmi e intelligenze artificiali. In un contesto in cui decisioni cruciali vengono delegate a sistemi automatizzati e razionalità computazionale, il rischio è che l'approccio logistico e utilitaristico prevalga su valori come l'empatia, la creatività e l'unicità dell'esperienza. L'uguaglianza, principio cardine della corrente illuminista, si scontra inoltre con disuguaglianze economiche e sociali sempre più marcate. La libertà, ridotta a puro individualismo esasperato, ha indebolito il senso di comunità e solidarietà.

 

Ecco nel dettaglio le associazioni in antitesi tra loro:

  • Ragione e Iper-razionalità: L'Illuminismo esaltava il “lume della ragione” come mezzo per comprendere il mondo e migliorarlo. In una società manovrata da algoritmi come la nostra, la razionalità rischia di trasformarsi in uno strumento passivo e alienante. Il dover performare a tutti i costi, spesso a discapito della dimensione etica e umanistica, è una delle più grandi contraddizioni del nostro tempo.

  • Principio di uguaglianza e nuove disuguaglianze: Sebbene l'Illuminismo abbia promosso ampiamente il principio di uguaglianza, oggi assistiamo a una crescente disparità economica. L'accesso alla conoscenza è disomogeneo, alimentato da una forma di "nuova ignoranza" che si manifesta nella diffusione di fake news e nel sempre più alto livello di disinformazione.

  • La libertà e l’Individualismo: L'enfasi illuministica sulla libertà personale si è tramutata, in alcuni casi, in un culto dell'individuo svalutando sempre più il significato e il valore della comunità. Questo squilibrio alimenta l'isolamento sociale e mette in crisi il principio di solidarietà collettiva.

Alla luce di queste criticità, si può tranquillamente affermare che ci sia bisogno di un nuovo Illuminismo? Di un progetto intellettuale e culturale che recuperi i principi del XVIII secolo, adattandoli alle sfide della società odierna. Tale progetto potrebbe includere il superamento della dicotomia scienza/umanesimo, promuovendo una razionalità che tenga conto delle emozioni, dell'etica e della complessità delle relazioni. Si potrebbe concentrare anche sul concetto di uguaglianza sostanziale, garantendo un accesso equo alle risorse e alla conoscenza, affrontando la genesi delle disuguaglianze sistemiche. Infine, potrebbe promuovere una libertà solidale capace di coniugare la libertà individuale con una responsabilità collettiva verso il bene comune e la sostenibilità.

 

L'Illuminismo ci ha insegnato il valore del dubbio, della ricerca e della critica razionale; ha promosso valori universali come diritti umani e libertà. In un'epoca di certezze illusorie e complessità crescenti, tornare a quei principi può aiutarci a costruire una società più giusta e consapevole.

 

La domanda che pongo, tuttavia, è la seguente: siamo realmente pronti a “illuminare” di nuovo il nostro cammino?

 

[1] Riferimento al saggio "Risposta alla domanda: Che cos'è l'Illuminismo?" (Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?) scritto da Immanuel Kant nel 1784.

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