Mancano ormai due giorni alle elezioni e oggi discutiamo delle proposte dell’Alleanza Verdi e Sinistra italiana, conosciuta anche come Alleanza Rosso-Verde, il cui slogan è: Il coraggio di osare. Questo è un partito politico di stampo decisamente ambientalista, infatti la sezione maggiormente ricca è proprio quella dedicata a questo tema.
La prima cosa da sapere è che si è contrari al nucleare e favorevoli a strategie che prevedono un percorso a tappe per l’eliminazione dell’uso del carbone entro il 2030, del gas e del petrolio tra il 2035 e il 2040 e all’introduzione di una imposta sulle imprese, chiamata carbon tax, volta a sanzionare comportamenti non conformi a tali iniziative, anche nel caso di prodotti extraeuropei. Molti imprenditori potrebbero storcere il naso, ma in tutta onestà il fatturato non è l’unica cosa a cui pensare, specialmente quando la natura intorno a noi sta implorando maggior cura nei suoi riguardi.
Una delle innumerevoli sezioni dedicate all’ambiente parla di neutralità climatica, ovvero di stabilire un equilibrio tra l’emissione di gas serra e la capacità di assorbimento del nostro pianeta in un determinato arco temporale, per favorire il processo si propone di stanziare un fondo europeo di ben 2 miliardi di euro. Si parla anche di mobilità sostenibile e di come potenziarla; di Europa circolare a rifiuti 0 e di come raggiungerla; di biodiversità; di agricoltura biologica e di animali, perché di fatto, il programma propone di eliminare gradualmente i finanziamenti agli allevamenti intensivi in modo da ridurre il numero degli animali allevati, promuovendo così diete più ricche di prodotti vegetali.
L’Alleanza è europeista ma, come praticamente tutti, propone delle riforme. In questo caso si vorrebbe concedere al parlamento europeo il diritto legislativo, che al momento, per chi non ne fosse a conoscenza, gli è negato; si vuole sostituire il voto all’unanimità con quello a maggioranza qualificata, in modo da eliminare la possibilità di apporre veto sulle iniziative proposte, e si suggeriscono riforme volte a un maggior controllo e monitoraggio.
La frase di Albert Einstein: “la pace non può essere mantenuta con la forza, può essere raggiunta solo con la comprensione”, potrebbe rivelarsi un buon riassunto dell’ideologia di Verdi e Sinistra italiana sul tema della sicurezza. Il programma non guarda al riarmo come a una soluzione, ma come una incitazione alla guerra, infatti si propone di ridurre sia i finanziamenti all’industria bellica sia lo spazio per gli eserciti militari. Si è contrari all’invio di armi all’Ucraina, l’unica soluzione davvero proponibile, per questo partito, è quella di avviare dei negoziati di pace in modo da consentire il cessate il fuoco e il conseguente ritiro della milizia russa. Per quanto riguarda la questione in Medio Oriente si parla del genocidio che si sta perpetrando ai danni del popolo palestinese e lo si condanna così come si condanna l’invio di armi a Israele, si propende, inoltre, per il riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini stabiliti nel 1967.
Sul tema della migrazione abbiamo una sezione intitolata: “l’Europa dell’accoglienza”, e questo di per sé crea già aspettative piuttosto positive per la questione migranti. I primi due punti da evidenziare sono la necessità di monitorare le procedure di asilo e accoglienza, che devono rispettare i principi di diritto internazionale, e la cessazione degli accordi con i Paesi terzi, volti a ostacolare i flussi migratori nel loro viaggio della speranza verso l’Unione. Si vogliono aprire canali sicuri, gestiti dalle autorità europee di competenza e garantire un maggior sostegno alle attività delle ONG per il soccorso in mare; si parla del riconoscimento di rifugiato climatico; di investire in politiche di inclusione e integrazione in tutti gli Stati UE, per i quali si prevede un’equa distribuzione delle responsabilità. C’è però da dire che sebbene le intenzioni siano decisamente positive, si necessiterebbe di strategie concrete per l’attuazione delle stesse, che in questo caso mancano.
Nell’ambito dei diritti civili e sociali, si parla di garantire i diritti alla comunità LGBTQIA+; di uniformare la legislazione sulle unioni civili, sul matrimonio, sull’adozione e sulla filiazione per le famiglie formate da persone dello stesso sesso e di garantire maggiore tutela per le persone affette da disabilità. Si vorrebbe creare un’Europa femminista dove le tutele, contro le violenze perpetrate a loro danno, siano maggiori; dove non ci sia discriminazione retributiva sul luogo di lavoro; dove i congedi parentali vengano equiparati e il diritto all’aborto inserito nella carta europea dei diritti fondamentali. In merito all’identità di genere che qualcuno, non si sa per quale ragione sensata se non per preconcetti “tradizionalisti”, vede come una minaccia, Verdi e Sinistra italiana vorrebbe garantire dei percorsi di affermazione di genere, dove si prevedano procedure semplificate e coperte, sia a livello legale che sanitario, dai vari Stati. Su questo particolare punto ci sarebbe però da chiedersi quale sia il reale pensiero di alcuni componenti di questo partito, poiché molte attiviste trans hanno lamentato un uso patologizzante, oltre che disinformato, del linguaggio rivolto verso la loro comunità.
L’ultima questione da affrontare riguarda le proposte avanzate sul tema del lavoro, sul quale, nel programma, si afferma che l’Europa sia fondata. In questo ambito si vorrebbero vietare gli stage non retribuiti; sperimentare la settimana corta a parità retributiva e indicizzare i salari all’inflazione. Si parla, inoltre, di estendere la legislazione dell’Unione Europea in materia di salute e sicurezza, in modo da arrivare a zero morti sul luogo di lavoro. Ai giovani si accenna, ma possiamo di certo affermare che non siano il focus del programma.
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