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Dazi Usa-Ue: l’impatto sull’economia italiana e le misure del governo

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto durante il question time alla Camera in merito alle conseguenze economiche che l’Italia subirà a seguito dell’intesa tra Unione Europea e Stati Uniti sull’applicazione di dazi al 15%, discussa nell’incontro tra la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente statunitense, Donald Trump. Il magnate ha dichiarato che l’UE realizzerà investimenti per 600 miliardi di dollari negli USA e acquisterà 750 miliardi di dollari in energia e armamenti.

© European Union, 2025, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons
© European Union, 2025, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Giorgetti ha stimato che l’effetto dei dazi sul PIL italiano comporterà “un calo massimo cumulato di 0,5 punti percentuali nel 2026”, seguito da un progressivo recupero. Ha inoltre sottolineato che “le esportazioni verso gli Stati Uniti sono cresciute di circa l’8% nel primo trimestre, nonostante questa congiuntura. A registrare un declino sono invece le esportazioni verso l’Asia, in particolare verso la Cina, con una riduzione dell’11% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente”.

 

Secondo il Centro Studi di Confindustria, le nuove tariffe doganali potrebbero causare una perdita economica di 22,6 miliardi di euro per le imprese italiane, con gravi ripercussioni sull’economia nazionale, considerando che oltre 34.000 aziende esportano verso gli Stati Uniti. Uno dei comparti più danneggiati sarà l’agroalimentare, in particolare il segmento vinicolo, che potrebbe essere esentato, sebbene al momento non vi siano garanzie giuridicamente vincolanti. Anche l’industria automobilistica subirà un ulteriore aggravamento, già alle prese con una profonda crisi in Italia, nonostante rappresenti una colonna portante del mercato estero nazionale e un ambito strategico.

 

Il comparto meccanico, tra i principali per volume di esportazioni verso gli USA, risentirà dell’imposizione tariffaria con un notevole aumento dei costi.

 

Altri ambiti coinvolti includono i beni di lusso, il settore chimico-farmaceutico – precedentemente escluso ma ora inserito nel nuovo accordo – e l’industria siderurgica, che dovrà affrontare dazi ancora più gravosi, fino al 50% su alluminio e acciaio. Il governo italiano sta lavorando per sostenere le imprese penalizzate.

 

È stata istituita una task force sui dazi presso la Farnesina, come annunciato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con l’obiettivo di coordinare il dialogo con le associazioni di categoria, fornire supporto tecnico e monitorare l’andamento dei negoziati con gli Stati Uniti.

 

Nel frattempo è in fase di elaborazione un piano di ristori da 25 miliardi di euro, con risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dai Fondi europei di coesione, destinate a supportare i comparti più danneggiati, come meccanica, agroalimentare, farmaceutica e siderurgia.

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