È stato impossibile evitare la notizia di questi giorni rimbalzata sui vari giornali e social: lo “scandalo” delle orde di turisti napoletani in gita sulla neve a Roccaraso.
Lasciare la spazzatura nei prati non è certamente un bello spettacolo, ma il punto semmai sarebbe dovuto essere quello di sottolineare come la località non si sia fatta trovare pronta alla stagione turistica, piuttosto che denigrare chi c’è andato, tra cui persone che non avevano mai visto la neve e che avevano tutto il diritto di godere dell’esperienza nella misura delle loro possibilità e nel rispetto dei luoghi.
È difficile da credere che i titoli di giornali e TV sarebbero stati ugualmente denigratori se anziché centinaia di bus pieni di medio-bassa borghesia campana, avessimo avuto bus pieni di turisti alto-spendenti. Si sarebbe sicuramente parlato di gran pienone e di clamoroso successo delle campagne marketing dell’amministratore locale. Ed invece abbiam sentito crocefiggere una tiktoker, Rita de Crescenzo, capro espiatorio perfetto in quanto eccessiva, barocca, sguaiata e genuina espressione di napoletanità.

Evidentemente, il connubio tra turismo mordi e fuggi e napoletanità ha sostanzialmente crashato le redazioni della stampa nazionale che si son gettate a capofitto ad esternare quanto l’overtourism sia un problema solo se a compierlo siano i basso spendenti, peggio ancora se napoletani.
Questo fatto di cronaca che in un’epoca pre-social, non avrebbe nemmeno fatto notizia (visto che è dall’istituzione del sabato feriale negli anni 30’ che la gente fa le gite fuori porta), è invece diventato il paradigma più evidente di due elementi intrinseci del giornalismo italiano e del pensiero del connazionale medio: da una parte il forte, instancabile e nemmeno minimamente celato livore anti napoletano della stampa italiana, dall’altra parte il disprezzo intrinseco dell’italiano medio per le classi meno abbienti. A conferma dell’atavico sentimento sempre in auge del colpevolizzare la povertà.
A quantificare l’odio antropologico verso i partenopei arriva quasi in contemporanea il risultato di un sondaggio diffuso a inizio gennaio , dal quale risulta che il dialetto napoletano sia il più odiato dagli italiani.
E così mentre ci si dimentica che anche la classe operaia, se non ha il diritto al paradiso, quantomeno ha tutto il diritto di andare sulla neve, stampa e tv hanno proiettato immagini grottesche e caricaturali di persone che hanno osato approcciarsi alla montagna armati di palettino da neve e panino portato da casa, anziché skipass e Moncler, stile Cortina.