Lo scorso luglio, il sondaggio politico di Ipsos aveva rivelato un balzo in avanti di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che torna sopra al 30% e una perdita del Partito Democratico di Elly Schlein dello 0,1% che scende al 19,3%. Una leggera flessione positiva del M5s di Conte. La Lega di Salvini crolla all’8,4%. Forza Italia sprofonda (1,3% persi in un mese). A rimontare dalle retrovie sono l’Alleanza Verdi e Sinistra. Azione e +Europa e Italia viva cadono a pezzi. Perché?
Ci si aspettava la fine della luna di miele del Governo Meloni, ma a quanto pare a quasi un anno dalle elezioni non si è verificata. Nonostante l’estate nera fatta di scandali e inchieste che ha coinvolto la maggioranza. Ha, forse, ragione Federico Zuolo che, in un editoriale su Il Domani, afferma che i cittadini, pur avendo principi morali, non li applicano ai rappresentanti politici? L’opinione pubblica di destra difende il proprio “clan” di riferimento a prescindere dai comportamenti? Almeno finché ne percepiscono il potere!
O forse, ha ragione Marco Gervasoni secondo cui la sinistra non fa la sinistra, non ha una chiara identità, è un’armata timida, incerta e impaurita? Perché, d’altra parte, sembrerebbe che l’effetto Schlein sia stato tutto fumo e niente arrosto e che si stia già alla frutta con un trionfo di Meloni. Per restare nella metafora culinaria.
Gervasoni accusa Schlein di aver disertato sulla questione dei diritti civili e, quando alla Camera si è votato, a mio avviso, l’assurdo Ddl Varchi che vorrebbe rendere la gestazione per altri (GPA) reato universale, non ha appoggiato l’emendamento di +Europa che ne propone la depenalizzazione e introduceva la gestazione per altri solidale. Schlein non è né a favore, né contraria, «non si capisce come la pensi.»
Eppure il 47% dell3 italian3 è contraria a rendere la GPA reato universale. Non contano per la "grande" sinistra? Per questo non convince, mentre salgono le "piccole" sinistre? E la battaglia per i diritti sociali? La richiesta del salario minimo? Non dovrebbe ridarle un po’ di vantaggio? Dopotutto anche questa questione coinvolge una buona parte dell3 italian3. Non è forse questo il motivo per cui, almeno all'inizio, Meloni, sembrava avesse improvvisamente abbassato i toni, mettendo al bando l’emendamento che voleva impedirlo, e così pure tutto il suo entourage che fino a cinque minuti prima lo beffeggiava? Sembrava! Perché prima si è mostrata aperta a una possibile discussione sul salario minimo, ma rimandandola a dopo la pausa estiva. Poi c'è stata, ma solo per rendere noto alle opposizioni che il governo avrebbe passato la patata bollente al Cnel, l’organo guarda caso presieduto dall’ex forzista Renato Brunetta. E, per tornare al Ddl contro la GPA, non è stato voluto da FdI solo per mettere una bandiera ideologica su un tema che polarizza le opinioni degli elettori e per stanare le opposizioni in quanto, essendo un argomento etico delicato, non tutti sono favorevoli alla GPA?
Ma il Governo Meloni tiene all3 italian3! Da buona Social Media Manager pubblica qua e là una fotina caruccia, una stretta di mano ai grandi Tizio e Caio del globo-terracqueo, raccoglie likes per i sui atteggiamenti mediatico-materni, sempre utili a conquistare i cuori rossi. Panem et circenses? No, Felice, solo circenses, per parafrasare le parole di Totò in Miseria e nobiltà. La faccia rassicurante di Mamma Giorgia è ovunque. Pensate che al TG1, denuncia il FQ, secondo i dati Agcom, nel solo mese di giugno, l’abbiamo vista almeno per 204 minuti, quasi tre ore e mezza, più di Schlein, Conte e Mattarella messi insieme. Perché tra Mamme c’è intesa, e Mamma Rai ha visto bene, dopo il tanto agognato cambio dei vertici allineati e la bonifica dai giornalisti scomodi, nel far mostra delle strategie di cui vuole dotare il principale telegiornale del paese e anche dei palinsesti. Lo dimostra il caso dell’epurazione di Saviano, censurando Insider 2 per motivi di codice etico: dicono. Che poi siamo nati, oggi! Ah la nuova narrazione!
Sul serio - ma in modo diverso da come lo intende il titolo di Gervasoni - ci sono troppe mamme per Schlein. Allora il suo effetto è finito, oppure, tra le tante difficoltà del Partito Democratico che ha ereditato, la neosegretaria deve far fronte anche a «una informazione in gran parte conformista che incensa senza pudore la premier e si dà di gomito nel bastonare la leader dell’opposizione»? Chiunque controlla i media, controlla le menti? Ci chiediamo con una frase attribuita a Jim Morrison. Di certo era l’intuizione di Gramsci analizzata con lucidità da Alberto Burgo, in un post su @ultimo_filosofo dal titolo La macchina mediatica, in questi termini: chi governa il discorso mediatico, governa la società.
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