Parole per Gaza: Genocidio
- Mario Bove

- 4 giorni fa
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Diciamolo chiaramente prima che diventi reato, prima che venga approvato il disegno di legge presentato al Senato italiano che getta la critica al sionismo nella fogna dell’antisemitismo: in Palestina è in atto un genocidio. Diciamolo prima che questo cessate il fuoco travestito di pace faccia posare tonnellate di polvere sulla memoria e che queste vengano impastate col sangue e diventino il cemento dei grattacieli della Gaza Trump Riviera.
Diciamolo chiaramente: a Gaza sono stati perpetrati dei crimini di guerra, i militari israeliani hanno ucciso decine di migliaia di civili inermi per colpire Hamas, li hanno ridotti alla fame, alla sete, hanno sparato sulla folla quando madri e padri arrancavano a passi incerti verso la distribuzione di provviste da portare ai figli, hanno ammazzato pure i bambini raccontando che fossero scudi umani, hanno bombardato ospedali, hanno trucidato giornalisti e soccorritori, hanno concluso l’occupazione della striscia radendo al suolo la speranza. Volevano colpire Hamas, alla fine ci si sono seduti al tavolo dei negoziati.
Diciamolo, è genocidio.
E se poco importa l’opinione scomoda di quegli scalmanati che gridano alla luna, in milioni nel mondo, di quelli che sono saliti su delle barche per farsi sequestrare e maltrattare pur di superare un blocco navale illegittimo in acque internazionali, prestiamo attenzione ad altro. Se non vogliamo dare seguito a quello che ci dice il cuore straziato, ascoltiamo con la razionalità almeno quello che testimoniano le agenzie internazionali sul campo, ONG, associazioni umanitarie. Leggiamo cosa ha stabilito la Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sul Territorio palestinese occupato: “Israele ha commesso un genocidio contro i palestinesi nella striscia di Gaza […] Le autorità e le forze di sicurezza israeliane hanno commesso 4 dei 5 atti genocidiari definiti nel 1948 dalla Convenzione sulla Prevenzione e Punizione del Crimine di Genocidio [1] ovvero uccidere, causare danni fisici e mentali, infliggere deliberatamente condizioni di vita calcolate per portare alla distruzione dei Palestinesi in totale o in parte, e imponendo misure tese a prevenire le nascite.”[2]. Fu un avvocato ebreo polacco, Raphael Lemkin, a coniare nel 1944 l’espressione “genocidio” per dare una definizione al crimine dei nazisti in Europa contro gli ebrei o allo sterminio degli Armeni, di cui era studioso.
Possiamo affermare, dunque, che in Palestina si stia verificando un genocidio. Possiamo farlo fino a quando il DDL S. 1627 a firma Gasparri con il titolo “Contrasto all’antisemitismo” e depositato il 6 agosto 2025[3], non diventi legge recependo l’orientamento della IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) di bollare ogni forma di critica allo stato israeliano come antisemita e, quindi, perseguibile.
Diciamolo, prima che sia troppo tardi per il popolo Palestinese e per la libertà di espressione: È GENOCIDIO.
[1] Convenzione recepita dall’ordinamento italiano con la L. 152/52 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1952/03/27/052U0153/sg , Cfr Centro Studi per la Pace https://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20050424073119.
[2] Cfr Documento dell’OHCHR del 16 settembre 2025, https://www.ohchr.org/en/press-releases/2025/09/israel-has-committed-genocide-gaza-strip-un-commission-finds.
[3] Cfr Atto Senato 1627, https://www.senato.it/leggi-e-documenti/disegni-di-legge/scheda-ddl?did=59493 , 6 agosto 2025.






