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Europee 2024. Una riflessione sui programmi elettorali: Meloni e Salvini

L’otto e il nove giugno si andrà a votare per le elezioni europee, quindi i cittadini sono chiamati a esprimere la propria preferenza su chi dovrebbero essere i nuovi eurodeputati e su quale ideologia sarà cardine nel dirigere ogni futura decisione presa dall’Unione Europea. Propedeutico al voto è la conoscenza del contenuto dei programmi elettorali dei diversi partiti candidati, e noi della Bottega delle Filosofie cercheremo di descriverne le proposte più rilevanti, iniziando da Fratelli d’Italia, rappresentato da Giorgia Meloni, e dalla Lega rappresentata da Matteo Salvini.

Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons (immagine modificata)

Fratelli d’Italia, il cui slogan è “Con Giorgia l’Italia cambia l’Europa”, ha scelto di formare un’alleanza con il gruppo dei conservatori e riformisti europei, ovvero un gruppo politico creato da partiti conservatori di destra fermamente euroscettici o, come si autodefiniscono, eurorealisti e antifederalisti. La nostra cara Giorgia, come ci chiede espressamente di farsi chiamare, sente la necessità di proteggere i confini d’Europa dai migranti a cui, secondo il suo programma, non dovrebbe essere consentito l’ingresso libero in Unione. Il motivo? Afferma che organizzazioni criminali sfruttino il fenomeno migratorio come arma per indebolire l’attuale assetto governativo. La soluzione a questo fenomeno, alla cui base, ricordiamolo, ci sono persone disperate, sarebbe usufruire degli accordi con Stati terzi per impedire l’immigrazione clandestina e fermare le partenze, peccato che questa sia una pratica già posta in atto e che abbia comportato la violazione dei diritti umani, come mostrano differenti report internazionali facilmente reperibili.

Immagine su Licenze Creative Commons – Autore: Sandor Csudai - Copyright: Sandor Csudai - www.lasinistraquotidiana.it

Per quanto riguarda il lavoro si vorrebbe sostenere l’imprenditoria e l’innovazione attraverso l’adozione di una burocrazia più semplice e stanziando finanziamenti a suo favore, si vogliono contrastare le spese energetiche così come la volatilità dei costi delle materie prime e ridurre la tassazione d’impresa. Giorgia parla di un auspicato aumento dei posti di lavoro; di voler incentivare l’assunzione dei giovani e la loro formazione attraverso l’alternanza scuola-lavoro; parla di fornitura, in modo equiparato a imprese e professionisti, di incentivi e sostegni, ma si guarda bene dallo spiegare le strategie adottabili per ottenere questi risultati.

 

Sul tema dei diritti civili si dedica un capitolo alla così detta “Europa delle donne” in cui si afferma di dover garantire libertà e autonomia al genere femminile in modo da scongiurare la violenza perpetrata a loro danno e il femminicidio, il programma afferma la necessità di contrastare il mercato transnazionale della maternità surrogata e di inserire una legge che riconosca lo stupro come reato derivato dall’assenza di consenso. Si parla di equiparazione del salario tra uomini e donne e si identifica un problema nella teoria gender, infatti si parla di negazione dell’identità.


Nel giudicare quest’ultimo punto forse è il caso di spiegare cosa sia però la teoria gender: essa si riferisce all’incongruenza tra il sesso biologico, quindi tutti gli attributi quali ormoni, cromosomi o genitali, che la società identifica alla base della differenza tra maschio e femmina; e la visioni di sé stessi, ovvero, come la definiscono le discipline sociologiche, la percezione della propria identità. C’è da chiedersi perché sarebbe un nemico il concetto di libera definizione identitaria per questo partito!

La retorica di Meloni su Nazione e famiglia. Palazzo Chigi, 30/05/2023 - Videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per il convegno “Nazione e Patria. Idee ritrovate”, in corso presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Senato della Repubblica). Governo Italiano, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons.

Sul tema dell’ambiente il programma definisce l’ecologia uno dei pilastri del pensiero conservatore per poi asserire che gli interessi economici abbiano la precedenza, il che è chiaro dal momento stesso in cui si afferma che il Green Deal, ovvero la strategia adottata con lo scopo di trasformare i Paesi UE in Paesi sostenibili entro il 2050, sia pura follia. Secondo Fratelli d’Italia, la decisione sui metodi di approccio al problema ambientale, dovrebbe essere lasciata ai singoli Stati e non all’Europa, ma la poca responsabilità ambientale ritorna nell’intenzione di modificare la direttiva case green relativa all’insieme di misure volte alla produzione di edifici maggiormente efficienti sia da un punto di vista energetico che ambientale. L’economia ha la precedenza al punto da stanziare fonti di finanziamento europei a sostegno dell’industria senza tenere in minima considerazione le possibili ripercussioni ambientali di un’iniziativa simile. Si vuole effettuare una riqualifica e messa in sicurezza del territorio con il bilancio europeo in modo da poter prevenire eventuali catastrofi naturali e di investire su una mobilità urbana sostenibile.

 

L’ultimo punto da discutere è relativo all’Europa a cui si chiede di essere più autorevole e incisiva, soprattutto ina materia di sicurezza. Si fa riferimento al Medio Oriente e all’Ucraina come esempi dell’incapacità europea di prevenire e risolvere i conflitti, e si evidenzia la necessità di consolidare un’industria della difesa tecnologicamente avanzata, libera da dipendenze esterne ma integrata con la NATO. 

 

Fabio Visconti, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La Lega di Matteo Salvini si è invece alleata con il gruppo politico europeo Identità e Democrazia, il quale risulta essere di estrema destra. Nessuna sorpresa nel constatare che il tema della sicurezza venga equiparato all’immigrazione, il nostro Paese viene definito come un vero e proprio campo profughi europeo, e teatralmente si parla di “assedio migratorio”. La Lega sente la necessità di proteggere i confini europei al fine di prevenire gli arrivi clandestini nei Paesi UE e per fare ciò suggerisce di creare metodi non meglio specificati, finanziati dall’intera Unione, come misure preventive. Il programma vorrebbe condizionare gli aiuti allo sviluppo erogati ai Paesi, al contenimento della migrazione illegale, il tutto favorito da accordi con i Paesi terzi, gli stessi a cui faceva riferimento anche il programma della Meloni. Salvini evidenzia l’intenzione di continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina con un affiancamento diplomatico, ma non si considerano minimamente né la situazione di Gaza né quella di Israele, sebbene si sa non ci siano contrarietà nel mostrare sostegno attraverso l’invio di armi.

 

Sul tema del lavoro il partito risulta essere contrario alle politiche di austerità in quanto si sostiene questo porti all’aumento del potere di acquisto e alla piena occupazione. Cosa sono le politiche di austerità? Sono tutte quelle iniziative economico politiche basate sul risparmio nelle spese statali e sulla limitazione dei consumi privati; questo tipo di strategie sono solitamente adottate per far fronte a momenti di crisi.


Sul tema dell’ambiente la Lega risulta essere a favore della ricerca sul nucleare e dedica un’intera sezione alla critica del Green Deal, che descrive come una vera e propria mancanza di buon senso affiancata a uno svantaggio competitivo particolarmente penalizzante. La soluzione? Riscriverne i contenuti e criteri. Di contro vorrebbe accrescere il potenziale delle fonti di energia rinnovabile, in particolare la geotermica e l’idroelettrica.

 

Sui diritti civili si parla solamente di “libertà e difesa dei nostri valori” poiché si ritiene siano minacciati dalle odierne condizioni.

 

Per quanto riguarda l’Europa il punto di vista della Lega è molto chiaro dal suo slogan: “Più Italia! Meno Europa”. Salvini ritiene si stia andando verso il declino e di conseguenza vorrebbe la rinuncia da parte dell’Unione di parte delle sue competenze e funzioni, ridando così centralità ai singoli Stati. Altro punto fondamentale: la lega vuole mantenere l’unanimità dei voti in Consiglio. Per chi non lo sapesse, infatti, si sta discutendo di cambiare il voto e renderlo a maggioranza qualificata in modo da velocizzare i processi decisionali ed evitare i così detti veti incrociati.

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