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Estate 2025 e la foglia di fico del caro ombrellone

Estate che vai polemiche che trovi. Il tending topic della bella stagione 2024, qualcuno forse ricorderà, fu l’improbabile esodo di turisti che, invece che sulle coste pugliesi, avrebbero deciso di piantare l’ombrellone su quelle albanesi. Con buona pace per l’amore di verità, visto che la Puglia ha chiuso il 2024 con turisti in decisa crescita, anche rispetto agli anni precedenti.

 

Polemica da ombrellone di quest’anno pare sia invece proprio il fatto che sui lidi privati italiani gli ombrelloni ad agosto restino chiusi. Da Jesolo a Taormina, passando per Adriatico e Tirreno, inizio agosto registra cali della frequenza nei lidi balneari, con cifre che oscillano tra il -15 e -25%.

https://pixabay.com/photos/sea-adriatic-sky-umbrellas-beach-5988035/

Per confutate o confermare questo fenomeno dell’estate 2025, bisognerà attendere i dati a consuntivo, nel frattempo resta questo tipo di giornalismo morbosamente alla ricerca dello scoop e schiacciato al presente, che mostra il fianco a evidenti criticità, rischiando sia di confondere cause ed effetti, sia di perdere di vista i fenomeni di fondo.

 

Sulla confusione tra cause ed effetti, pur non negando un diffuso e reale calo dei fruitori dei lidi privati, non si può puntare il dito agli aumenti dei prezzi. Il problema è il caro vita generalizzato, contrapposto alla stagnazione degli stipendi. Prendersela solo coi balneari è una strategia miope che aiuta il legislatore a fuggire dalle proprie responsabilità. È vero che i balneari non godono di grande stima da parte dei cittadini, le polemiche sugli scarsi introiti alle casse comunali per la gestione di luoghi pubblici, così come prendere ad esempio casi spot di lidi da 1000 euro al giorno, oggettivamente rendono il balenare un comodo capro espiatorio di un problema che meriterebbe più serietà e capacità di analisi.

 

A ciò si aggiunge una miopia tutta italiana della stampa estiva: il prendere l’aneddotico per trasformarlo in statistica fattuale, dimenticando l’evoluzione del fenomeno stesso.

 

Da una parte si è assistito a giugno e luglio generalmente in crescita; quindi, il calo di agosto potrebbe essere semplicemente una fisiologica conseguenza della destagionalizzazione dei flussi i quali, da diversi anni, premiano i mesi spalla di bassa stagione, a discapito di quelli un tempo da tutto esaurito. Questa benedetta destagionalizzazione per le mete di turismo balneare va vista come certificazione di un successo nella capacità di tenere a bada l’overtourism e di estendere la fruizione dei servizi balneari non solo alle 2-3 settimane classiche delle vacanze di agosto.

 

A meno che improvvisamente l’overtourism (altro feticcio della stampa estiva di cui noi della Bottega ne parlammo l’anno scorso), da elemento negativo non diventi improvvisamente un mito da perseguire.

 

Infine, bisognerebbe interrogarsi: ma chi ha budget e voglia di andare nei lidi privati nei giorni infrasettimanali? La coorte demografica dei boomers sta esaurendosi, i millenials e le generazioni successive hanno smesso di vivere il mito dal sapore littorico dell’agosto uguale un mese al mare. Al di là, o forse a causa, del caro vita, gli italiani non possono e forse non vogliono più spendere neanche quei 20,30,50 euro al giorno per ombrellone e lettino, non si va più un mese in villeggiatura, con la moglie ed i figli al mare ed il marito in città a lavorare. Le vacanze si fanno più brevi e più frequenti, si scoprono mete più lontane con l’avvento dei voli low cost, si prediligono mai come prima le basse stagioni, per ragioni sia economiche sia climatiche viste le estati tropicali che sono ormai diventate regola.

 

Che il caro ombrelloni non diventi per la stampa accomodante, un coup de theatre per eclissare il calo stipendi, e che se ci saranno lidi vuoti ad agosto, che questo serva da lezione alle amministrazioni locali a ripensare le strategie turistiche per avvicinarle agli standard dei nostri competitori come Spagna e Portogallo dove i lidi privati sono aperti sempre ed accessibili a tutti, non solo da giugno a settembre.

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