La strategia degli allarmismi è una tecnica collaudata dai poteri autoritari per consolidare il proprio controllo. Creando una narrativa basata su minacce imminenti, reali o immaginarie, si alimenta una costante sensazione di pericolo nella popolazione. Questo clima di paura induce i cittadini a percepire le istituzioni democratiche e i processi partecipativi come lenti e inadeguati. Si insinua così l'idea che sia necessario affidarsi a un potere centrale forte, capace di rispondere rapidamente e in modo risolutivo alle presunte crisi.
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Ridurre i tempi decisionali, eliminando spazi di dibattito e confronto, diventa una giustificazione per restringere diritti e libertà , spacciandolo per un sacrificio necessario alla sicurezza collettiva. In realtà , questa dinamica non solo depotenzia il dissenso, ma legittima il consolidamento di un potere sempre meno controllabile, riducendo i cittadini a spettatori passivi. Il risultato è una democrazia svuotata, dove le decisioni si concentrano nelle mani di pochi, mascherate da risposte urgenti a problemi creati o ingigantiti ad arte.
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Per questo motivo è importante continuare il dibattito pubblico, partendo dal basso e coinvolgendo più persone possibili. Non c'è una vera democrazia se i cittadini non si interessano della cosa pubblica.
