È stata una fase difficile per tanti, non solo americani, l’attesa del risultato delle elezioni negli Stati Uniti, per quello che significa oggi una nuova vittoria di Trump. Il tycoon ha giocato su tutti i piani in campagna elettorale, dopo il primo tentativo di assassinarlo mentre stava tenendo un comizio, quando con l’orecchio sanguinante ha alzato il pugno e ha continuato appena l’attentatore era stato ucciso. Mentre il presidente in carica Biden, che accusa evidenti vuoti di memoria, con le sue esternazioni ha messo in difficoltà la sua vice Kamala Harris che voleva contendere la presidenza come rappresentante dei democratici al repubblicano. L’ultima di Biden è stata definire gli elettori di Trump spazzatura, fornendo l’occasione a quest’ultimo di farsi un’ennesima trovata elettorale salendo alla guida di un camion pieno di spazzatura.
Dopo il primo dibattito televisivo in cui la Harris ha avuto ampiamente la meglio su di lui, Trump ha rifiutato altri confronti. La discesa in campo degli Obama a sostegno di Kamala aveva diffuso ulteriore entusiasmo, misurabile con l’energia e la partecipazione vivace dei delegati alla convention democratica nel palazzetto dello sport di Chicago. Trump, chiaramente preoccupato, aveva reagito così: “Non mi dispiace se sparano ai media”, oppure: “non avrei dovuto lasciare la Casa Bianca dopo il voto del 2020”. Bene sapendo che proprio il 6 gennaio 2021 fomentò l’assalto a Capitol Hill, con il tentativo di insurrezione per sostenere la sua richiesta a Mike Pence e al Congresso di rifiutare la proclamazione di Biden. Richiesta che Pence, presidente del Senato di allora, aveva ovviamente rifiutato, certificando il risultato delle elezioni.
L’attuale situazione politica negli Stati Uniti, da come si è visto durante il processo elettorale piuttosto complesso, è quella di un paese spaccato in due, immerso, secondo diversi commentatori, in “un clima da guerra civile”. La Casa bianca era stata transennata e a Washington c’era paura di disordini. Una campagna quindi difficile e con sondaggi che davano un testa a testa. Tuttavia, sebbene per Kamala si sono schierate anche tante personalità di rilievo a cominciare da Taylor Swift su Instagram dove ha 283 milioni di follower per continuare con Lady Gaga e altri cantanti e molte attrici e attori hollywoodiani, non si è riusciti a spostare granché. Anche perché Elon Musk, probabilmente l’uomo più ricco al mondo, che ha sostenuto Trump, gli ha garantito un sistema di comunicazione diffuso che l’ha fatto vincere.
“Un genio da proteggere.” Così Trump l’ha ringraziato nel suo primo discorso appena ha avuto la certezza della vittoria. Discorso dove ha abbandonato le esternazioni preoccupanti che facevano presagire nel caso in cui la Harris avesse raccolto più voti che non avrebbe accettato il risultato e preparato la guerra civile come era già successo con l’invasione di Capitol Hill. Durante le votazioni è stato costretto a dichiarare che non ci sarebbe stata nessuna violenza, ma ha aggiunto che ci sarebbe voluto molto tempo per certificare il risultato. E invece la sua vittoria si è concretizzata subito e ha immediatamente dato disposizioni al suo staff di preparare centinaia di ordini esecutivi da firmare, tra i quali il blocco al confine con il Messico, per fermare gli immigrati clandestini, l’espulsione di 11 milioni di illegali, l’uscita dagli accordi di Parigi sul clima.
La vittoria non è giunta solo attraverso i delegati eletti negli Stati, anche il voto popolare l’ha premiato. E ha ottenuto persino il controllo repubblicano del Senato, strappato ai democratici, che Trump ha definito una vittoria inattesa e che lo fa sperare in un’affermazione anche alla Camera. “Ci aspettano quattro anni meravigliosi in cui renderemo il nostro paese speciale. Siamo tutti felici abbiamo fatto la storia. Una coalizione mai vista prima”. Ma come scrive Luisa Rizzitelli sulla chat di Se non ora quando: “Vince ancora il politico misogino machista accusato di molestie con una infinità di capi di imputazione per illeciti, negazionista della crisi climatica, affarista, sprezzante con chi soffre e chiede aiuto. Vince il maschio che dice proteggeremo le donne anche se non vogliono, che vuole bandire l’aborto, che ammanta di razzismo ogni parola. Vince l’espressione vivente della volgarità e della spregiudicatezza politica.”
Se più della metà degli Stati Uniti sceglie ancora questo orrendo personaggio politico è perché la cultura patriarcale e dell’individualismo sfrenato ha vinto e si è rinforzata persino nel Paese più potente al mondo. Da questo terribile risultato dobbiamo trarre insegnamenti. Dobbiamo capire noi cittadine e cittadini e la politica progressista soprattutto cosa stiamo sbagliando, cosa non stiamo facendo. Oggi siamo pieni di sconforto e preoccupazione, perché Trump e il suo delfino finanziatore Musk faranno politiche dove i diritti e l’umanità, dove la compassione e la solidarietà, dove il lavoro e la natura verranno sempre infinitamente dopo. Prendiamo la tristezza di oggi e rendiamola forza, prendiamo la nostra paura e facciamone coraggio, guardiamo negli occhi le bambine e i bambini e difendiamo, oggi più che mai, ogni centimetro dei diritti e dei diritti del Pianeta.