Tatreez. Il linguaggio silenzioso della resistenza
- Silvano D’Alessandro

- 5 ago
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Il Tatreez è un’antica forma di ricamo tradizionale palestinese. Rinomato per la sua complessità, esprime l’arte di ricamare a mano abiti e altri tessuti con la tecnica del punto croce, utilizzando fili dai colori vivaci.

Estremamente diffuso e radicato nella società palestinese, rappresenta un patrimonio di profonde conoscenze e abilità, tramandato come pratica sociale e intergenerazionale.
l punto croce è una tecnica che utilizza piccoli punti a forma di “X” per creare motivi e disegni sui tessuti. È una delle forme di ricamo a mano più diffuse e popolari, soprattutto per realizzare figure ed elementi decorativi. Sebbene possa sembrare semplice, richiede grande pazienza e precisione.
Tradizionalmente, le donne palestinesi si riuniscono nelle case per ricamare e cucire insieme, spesso accompagnate dalle figlie. Questa abilità manuale, che simboleggia i legami familiari, si trasmette di generazione in generazione. Oggi, questi incontri avvengono anche nei centri sociali, dove le donne possono commercializzare i propri lavori.
Nell’arte del Tatreez, il ricamo a punto croce viene realizzato con fili di seta su cotone, lino o lana, dando vita a una varietà di simboli stilizzati come uccelli, alberi e fiori. Molti motivi rappresentano colline, cipressi, spighe o fiori di campo, combinati con figure geometriche come quadrati, stelle, rombi o motivi a zig-zag, prevalentemente in rosso e disposti secondo un preciso ordine.
I motivi ricamati variano a seconda della regione di provenienza: da Ramallah a Gaza, da Betlemme a Jenin, passando per Nablus.
In origine, i disegni sui Thobe femminili indicavano lo stato civile ed economico delle donne e accompagnavano le diverse fasi della loro vita. Il petto, le maniche e i polsini degli abiti erano riccamente ricamati, mentre pannelli verticali decoravano l’abito dalla vita fino al fondo.
Il Tatreez ha origine nelle comunità rurali palestinesi. Autentico patrimonio culturale, è una pratica profondamente radicata tra le donne, specialmente in occasione di feste ed eventi familiari. Oggi è fonte di ispirazione per molti artigiani palestinesi, che integrano i ricami tradizionali in abiti e oggetti moderni come astucci, borse e portamonete.
Nel 2021 l’arte del Tatreez è stata inserita dall’UNESCO nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Il riconoscimento è avvenuto anche in seguito a uno scandalo di appropriazione culturale: durante il concorso di Miss Universo, organizzato dall’occupazione sionista, le concorrenti furono vestite con Thobe palestinesi presentati come “costumi della cultura beduina israeliana”.
Il tatreez è un filo d'amore che lega passato e presente; un ricamo di storie e sogni intrecciati, dove ogni forma di punto croce vuole raccontare l'anima di una terra e le memorie dei suoi individui.





