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Sacralità e Propaganda: La Strumentalizzazione della Bibbia nella Politica Sionista

Membri della Knesset, [1] cittadini di Israele, la nostra nazione è tra le più antiche della Terra. Nel corso delle sue migliaia di anni di esistenza, abbiamo affrontato innumerevoli sfide; abbiamo sopportato sofferenze e dolori, forse più di qualsiasi altra nazione, ma non ci siamo mai arresi. Oggi, di fronte all’acerrimo nemico, riecheggia nelle nostre orecchie l’antico comando: “Ricordati, che Amalek ti ha fatto” [2]. Uniamo le nostre forze per garantire l’eternità di Israele. La spada di Davide è stata estratta dal suo fodero e l’arco di Gionata non sarà ritirato. [3]


Con queste parole Benjamin Netanyahu, il Primo Ministro di Israele, la sera del 12 ottobre 2023, pochi giorni dopo l’attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas, si è rivolto ai suoi concittadini annunciando la formazione di un governo di emergenza per rispondere all’attacco dei militanti palestinesi. In questo discorso, Netanyahu ha sottolineato la necessità di mantenere salda la fede e la fiducia nello Stato di Israele, utilizzando parole cariche di significato storico e simbolico. Ha ricordato le innumerevoli sfide affrontate dal popolo israeliano nel corso dei millenni, costruendo un discorso che mette un ponte tra passato e presente, che non solo ricorda, ma fa rivivere le esperienze degli antenati come parte integrante dell’identità odierna. L’obiettivo è chiaramente quello di rafforzare il senso di appartenenza tra gli israeliani, creando un forte legame emotivo e identitario con il passato. 

Inoltre, se con frasi come “Abbiamo affrontato...” e “Abbiamo sopportato...” Netanyahu desiderava mettere l’accento su una lunga e gloriosa storia collettiva, il premier ha dimostrato anche un’abilità retorica nel bilanciare il suo discorso per un pubblico differenziato. Mentre i riferimenti storici possono risuonare su larga scala, i riferimenti biblici sono mirati a consolidare il supporto dei conservatori. Questo equilibrio è essenziale per mantenere il sostegno di una base elettorale diversificata, che si compone sia di nazionalisti che di religiosi. Poiché, ciò che più di tutti caratterizza il trentasettesimo governo della storia di Israele, insediatosi nel dicembre 2022, è la presenza di una forte componente del sionismo religioso di estrema destra. Questa ala estrema è composta dal partito Sionista Religioso guidato da Bezalel Smotrich, il Potere ebraico capeggiato da Itamar Ben-Gvir e il partito Noam che ha come leader Avi Maoz [4]. Sebbene ogni schieramento proponga un programma a se stante, tutti e tre sono rappresentanti dell’opinione pubblica religiosa di destra, che ha come principale obiettivo l’occupazione illegale dei Territori in Cisgiordania.

Non a caso, dopo l’insediamento del nuovo governo il 29 dicembre 2022, abbiamo assistito a una rapida escalation di violenza in West Bank ad opera dei coloni israeliani, di cui uno dei capitoli più sanguinosi è stato il “progrom di Huwwara” [5] del 26 febbraio 2023, in cui centinaia di coloni hanno dato fuoco a abitazioni palestinesi (alcune con persone all’interno) di questo piccolo villaggio dell’area B [6]. La coalizione, si è inoltre mossa rapidamente per avviare una serie di riforme radicali (e illiberali) prima tra tutte quella del sistema giudiziario, promossa dal Ministro della Giustizia Yariv Levin, che puntava alla riduzione dei poteri della magistratura. Infine, tale governo è promotore delle terribili operazioni militari nella Striscia di Gaza iniziate dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, che hanno l’obiettivo, poco nascosto, di riappropriarsi della Grande Terra di Israele, di cui Gaza faceva originariamente parte. La propaganda dell’estremismo sionista sfrutta i dettami biblici per giustificare le proprie azioni, cercando nel testo sacro non solo una conferma dell’esistenza dello Stato di Israele e una legittimazione della presenza ebraica in Palestina, ma anche una giustificazione religiosa per le aggressioni, gli omicidi e l’occupazione. Manipolando la religione, questi gruppi cercano di ottenere un avvallo divino per le loro azioni violente e illegali.

L’uso strategico della storia biblica da parte della coalizione di estrema destra di Netanyahu è un esempio lampante di come le narrazioni storiche possano essere strumentalizzate per promuovere le agende politiche negli Stati nazionali moderni. Comprendere la pericolosità di tali azioni è essenziale, poiché esse che strumentalizzano le fondamenta stesse del giudaismo impediscono la possibilità di creare una pace duratura, alimentando invece l’idea di adempiere a una missione divina.

 

Nei prossimi articoli dopo una breve ricostruzione dei momenti storici più salienti che hanno visto la nascita del sionismo religioso di estrema destra, esamineremo la concezione della guerra nel giudaismo e come la manipolazione della religione nel contesto politico israeliano possa essere nociva per qualsiasi compromesso politico e umanitario.

 

[1] Netanyahu, Benjamin, 12 October 2023, https://www.youtube.com/watch?v=yil9V1zQdYc. (Accessed: January 29, 2024)

[2] Deuteronomio 25:17

[3]  Questo parafrasa il lamento di Davide per Saul e Gionata uccisi da un Amalecita in 2 Samuele 1:22.

[4] Knesset. 2022. ‘Thirty-Seventh Government’. The Knesset, 29 December 2022. https://main.knesset.gov.il/en/mk/government/pages/governments.aspx?govid=37. (Accessed: January 27, 2024)

[5] B. Burston “The Progrom Against Palestinian That brought the Occupation Home to Jewish israelis”, Haaretz 19/3/2023.

[6]  In base agli Accordi di Oslo, ciò significa che la polizia palestinese non può esercitare alcuna autorità in materia di sicurezza e non può agire senza coordinarsi previamente con l’Esercito israeliano.

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