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Elemosina governativa

Secondo la manovra di bilancio, presentata di recente dal governo in parlamento, la pensione minima passa dai 614,77 euro attuali a 617,9 nel 2025, con un aumento di appena tre euro. Questo aumento non riuscirà di certo a venire incontro alle aspettative di molti pensionati, fiaccati dall'obbligo di fare quadrare i conti mensili. Ci troviamo di fronte a un aumento piuttosto misero, ossia dieci centesimi al giorno, che vale come un'elemosina ai pensionati.

moneta di tre euro e manovra di bilancio

Di ben altro essi abbisognano, visto che mai come ai tempi odierni l’inflazione ha inciso pesantemente sul potere d’acquisto delle persone. Figurarsi dei pensionati, principalmente titolari di redditi più bassi, che sono tra coloro che hanno di più subito la diminuzione del proprio potere di acquisto. Conseguentemente gli aumenti delle pensioni minime proposti per il 2025 e il 2026 non sono tali da tenere in conto le difficoltà finanziarie di questi cittadini.


Difatti l’aumento di pochi euro non inciderà in modo significativo sulla loro capacità di far fronte alle spese quotidiane, come quelle per i beni di prima necessità o le bollette, che continuano a salire. Molti, troppi pensionati, dovranno rinunciare a soddisfare i propri bisogni primari.


Se tanto poco dà tanto poco, è evidente che l’incremento di tre euro mensili non può costituire un effettivo sollievo economico. Anzi potrebbe generare rabbia e delusione nei titolari delle pensioni minime, che legittimamente hanno diritto a non essere presi in giro. Provocatoriamente direi di coniare una nuova banconota o una moneta di tre euro. Fosse mai che con una siffatta moneta cartacea i pensionati credano più pieno il loro portafoglio?

manovra di bilancio

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