Azione ha gli stessi gusti dell'ex Casapound a Lucca?
- Tito Borsa

- 30 ott
- Tempo di lettura: 2 min
È difficile capire Carlo Calenda. Ogni volta che pensi di aver finalmente colto il suo pensiero, eccolo che ti stupisce, fa una giravolta e va dove mai ti saresti potuto immaginare. Lo avevamo etichettato come ectoplasma politico, sempre presente sui giornali o in televisione ma poi spedito dagli elettori nell'oblio dell'irrilevanza insieme ad Azione, la sua creatura. Invece lui torna ed è pronto a stupirci ancora una volta.

Siamo a Lucca, dove, su indicazione dei vertici del partito nella Capitale, è stato nominato commissario cittadino di Azione Elvio Cecchini che nel 2022 si era candidato sindaco ottenendo neanche il 3% delle preferenze e si era apparentato al ballottaggio con Mario Pardini, che poi ha vinto le amministrative della città toscana. Peccato che, solo 3 anni fa, Azione a quelle elezioni avesse sostenuto il candidato del Pd Francesco Raspini, che poi ha perso al ballottaggio contro Pardini. Una giravolta bizzarra, quella di Calenda, contando che Pardini è stato appoggiato anche da Fabio Barsanti, che nel frattempo è diventato vicesindaco. Barsanti si era già candidato nel 2017 con il movimento neofascista CasaPound.
Insomma, cerchiamo di sintetizzare: Azione tre anni fa sosteneva la coalizione di centrosinistra alle Comunali di Lucca. Oggi, invece, nomina commissario cittadino Cecchini, che nel 2022 sostenne il candidato sindaco (poi vincitore) appoggiato anche dall'ex di CasaPound.
Non stupisce che, di fronte a un così radicale cambio di rotta, si sia dimesso il segretario provinciale di Azione, Samuele Pierantoni che ha ricordato come Calenda, nel 2022, avesse parlato con preoccupazione della vicinanza di Pardini a certe persone che provengono dagli ambienti dell'estrema destra. Ha scritto Pierantoni: “Egli (Calenda, ndr) non lasciò spazio a fraintendimenti, evidenziando il pericolo rappresentato da quel centrodestra, ostaggio sia nei numeri che nei contenuti di Casapound”.
Oggi, evidentemente, tutto è cambiato. Va bene assorbire all'interno delle proprie fila Elvio Cecchini che sarà senz'altro una bravissima persona, all'altezza del proprio ruolo, ma che non si è fatto molti problemi ad appoggiare, al ballottaggio, lo stesso candidato (di FdI e Lega, tra gli altri) che era appoggiato anche dall'ex CasaPound Barsanti. L'attuale commissario lucchese di Azione e l'ex CasaPound al ballottaggio si sono apparentati con lo stesso candidato. Evidentemente, poi, a Calenda tutto questo va bene.
A questo punto sorge una domanda: Azione da che parte vuole stare? Perché va bene che, rimanendo al centro, qualunque virata a sinistra o a destra diventa possibile, però appoggiare chi ha gli stessi gusti politici di un ex di CasaPound forse è un po' troppo.
Ma Calenda è così, all'essere preferisce l'esserci, sospeso in questo dilemma che ricorda la filosofia di Heidegger, ma all'amatriciana. Pagella Politica dà Azione poco sopra il 3%, qualcosa bisogna fare, visto che non bastano le comparsate in tv e sui giornali manco fosse leader di maggioranza. Nel frattempo strizza l'occhio sinistro e anche quello destro alle altre forze politiche, considerandosi forse imperdibile. Qualcuno gli canti la ninna nanna, così Carletto rimane nel mondo dei sogni e continua a pensare di contare qualcosa per la politica italiana.





