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When they see us: consapevolezza di una fake news

When they see us è una miniserie televisiva drammatica ideata e diretta da Ava DuVernay per la piattaforma Netflix. Racconta la storia dei Central Park Five: cinque adolescenti afroamericani e latini ingiustamente accusati di uno stupro avvenuto nel 1989 a New York. La serie mette in luce come la lingua e la narrazione mediatica manipolano l'opinione pubblica e perpetuano ingiustizie nei confronti delle minoranze, da sempre nemiche di un certo lato della politica. Infatti, durante il processo i mass media hanno fomentato l’opinione pubblica con notizie false e stereotipi, portando i cinque sospettati ad essere incarcerati ingiustamente. Solo nel 2002 avvenne la vera confessione da parte dello stupratore: Matias Reyes.

When They See Us’ revolves around the Central Park Five, who were sentenced to jail for a crime they did not commit. (Netflix pic)
When They See Us’ revolves around the Central Park Five, who were sentenced to jail for a crime they did not commit. (Netflix pic)

When They See Us

 

La serie inizia con la narrazione degli eventi del 19 aprile 1989, quando i cinque ragazzi – Antron McCray, Kevin Richardson, Yusef Salaam, Raymond Santana e Korey Wise – vengono arrestati e interrogati dalla polizia senza la presenza dei loro genitori o avvocati. Sotto pressione, dichiarano falsamente di essere colpevoli. Successivamente la rappresentazione si focalizza sui processi, mostrando come le confessioni forzate e manipolate vengono usate contro i ragazzi in tribunale. Nonostante la mancanza di prove fisiche che collegano i ragazzi al crimine, sono condannati. Ne scaturisce un’indagine sugli effetti devastanti delle ingiuste condanne sulle vite dei ragazzi e delle loro famiglie. Le difficoltà che affrontano in prigione e le sfide nella reintegrazione sociale. L’episodio finale copre la confessione del vero colpevole e il successivo annullamento delle condanne dei cinque nel 2002.

 

La manipolazione dei media tramite l’uso della lingua

 

Ogni corso base di linguistica insegna che la comunicazione si focalizza sull’uso della lingua per trasmettere un messaggio carico di un determinato significato per raggiungere un obiettivo.

 

Dunque, quando fu commesso il crimine, i media e la loro comunicazione giocarono un ruolo cruciale nel plasmare l'opinione pubblica. Per esempio, titoli sensazionalistici e descrizioni dipingevano i ragazzi come animali e predatori, contribuendo a creare un'immagine distorta e disumana.

 

Tale uso della lingua non solo influenzò il processo, ma creò anche un clima di paura e odio che rese difficile un procedimento equo.

 

La lingua come giustificazione della cultura razzista e patriarcale

 

La lingua è il mezzo primario di comunicazione della specie umana, perciò, diventa veicolo di cultura e ideologia.

 

L’era di Trump 

 

Durante la presidenza di Donald Trump, il capo di governo ha fatto e farà un uso propagandistico della lingua. Trump utilizza le fake news per delegittimare i media critici, creando una narrativa in cui solo le sue parole sono da considerarsi veritiere. E al tempo stesso è generatore di fake news riguardo i suoi avversari politici e le minoranze avverse.

 

Questo ha avuto l'effetto di polarizzare la società e di minare la fiducia nelle istituzioni democratiche. L'uso del linguaggio per creare paura e divisione è una tattica che ha radici profonde e continua a essere perpetrata.

 

Come riconoscere una fake news

 

Le notizie false riescono a convincere le persone grazie a una combinazione di tecniche cognitive e linguistiche, che sfruttano le credenze umane nella percezione, elaborazione delle informazioni e l’imperante analfabetismo funzionale.

 

Livello cognitivo

 

A livello cerebrale sfruttano:

  1. Bias di conferma: le persone tendono a credere e ricordare informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti.

  2. Effetto di verità illusoria: quando un'informazione viene ripetuta frequentemente, le persone sono più inclini a considerarla vera.

  3. Effetto ancoraggio: le prime informazioni ricevute su un argomento tendono a influenzare notevolmente le successive interpretazioni.

  4. Pensiero emotivo: le fake news spesso fanno leva sulle emozioni, suscitando paura, rabbia…

  5. Cognizione motivata: le persone tendono a valutare le informazioni in modo da sostenere le loro motivazioni e obiettivi.

 

Livello linguistico

 

Linguisticamente i giornalisti fanno uso di:

  1. Titoli sensazionalistici: le fake news utilizzano titoli accattivanti e sensazionalistici per catturare l'attenzione e suscitare curiosità, inducendo le persone a leggere e condividere senza verificare.

  2. Uso di dati: presentare dati e statistiche, anche se falsi o fuorvianti, conferisce credibilità.

  3. Narrativa coerente: una narrativa coerente che sembra logica e ben strutturata contribuisce. Le storie ben raccontate sono più facili da ricordare e da credere.

  4. Testimonianze e citazioni fittizie: usare false citazioni, o decontestualizzate, e attribuite a esperti o personaggi noti aumenta la credibilità.

  5. Ripetizione di parole chiave: la ripetizione costante di parole e frasi specifiche può rafforzare un certo messaggio, aiutando a consolidare le informazioni nella mente.

 

Conclusione

 

When They See Us ci ricorda il potere della lingua nel plasmare la realtà. La manipolazione linguistica può perpetuare ingiustizie e discriminazioni, come anche dimostrato e dalle recenti dinamiche politiche. Dunque. per contrastare l'uso manipolatorio della lingua, è fondamentale sviluppare una consapevolezza critica. Questo significa essere attenti alle parole che usiamo e a come possono influenzare le percezioni e i comportamenti. Educare le persone a riconoscere e resistere alla propaganda linguistica è un passo essenziale per costruire una società più giusta e inclusiva.



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