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Ma quanto fa paura la Bibbia

Ma quanto fa paura la Bibbia? È ciò che ho pensato quando ho letto le reazioni dei più, alla proposta del Ministro Valditara di introdurre alle elementari la lettura della Bibbia. L’iniziativa sarebbe in linea con l’idea di operare una trasformazione del sistema scolastico al fine di “rafforzare la conoscenza delle radici culturali e il gusto per la lettura”. Così avrebbe dichiarato il Ministro nell’illustrare la sua proposta che punta a valorizzare le radici culturali.

La mia osservazione, che esula da ogni considerazione meramente politica, mira a considerare la possibilità di vedere nella Bibbia una occasione di arricchimento per gli studenti. Il primo passo da fare è però quello di ammettere che la Bibbia non è solo il libro sacro dei cristiani, bensì un libro di cultura che ha ispirato per secoli l’arte, la letteratura, la musica, e più semplicemente il cuore e la mente di chi si è lasciato ispirare. La Bibbia è il primo grande compendio, un’antologia che contiene tutte le esperienze dell’uomo, da solo, con gli altri e con Dio. E allora perché non pensare che la lettura di passi come quelli che raccontano l’esperienza del dolore di Giobbe, o la misericordia di Gesù, o ancora la fedeltà di Abramo, possano offrire spunti di riflessione e di confronto ai giovani di oggi? C’è da dire, altresì che la Bibbia non appartiene solo ai cristiani; essa ha contribuito a determinare la storia europea ben al di là dell’ambito religioso. Se pensiamo che alle medie abbiamo letto l’epica classica pur non credendo nelle divinità greche, perché oggi un ateo, un musulmano non dovrebbe leggere un passo della Bibbia?

 

Allora l’iniziativa è da leggere in un’ottica meramente culturale, perchè si fa cultura soprattutto quando ci allontaniamo dalla nostra comfort zone, dalle nostre convinzioni, dall’atmosfera del proprio vivere. Rientra in questo l’incontro con altre culture, con altri linguaggi, con altre fedi, con personaggi lontani dalla nostra epoca e che ci danno la possibilità di vedere oltre il proprio orizzonte. In un contesto multiculturale, come quello attuale, soprattutto in quello scolastico, diventa fondamentale che tutti gli uomini, indipendentemente dal fatto che siano religiosi o meno, maturino una certa comprensione per la religione degli altri, così da poter giudicare in maniera appropriata.

Betsabea al bagno (Bathsheba at Her Bath) Artemisia Gentileschi - 1640
Betsabea al bagno (Bathsheba at Her Bath) Artemisia Gentileschi - 1640

A questo punto ripenso al tempo in cui gli uomini non sapendo leggere, non avevano accesso alle storie della Bibbia e l’unico modo che avevano per conoscere era contemplare le opere artistiche all’interno delle chiese. L’arte ha saputo scrivere ciò che gli uomini non potevano leggere. Ma quello era il tempo in cui gli uomini volevano leggere la Bibbia ma non potevano, questo è il tempo in cui gli uomini possono leggerla ma hanno paura!

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