Festa della Repubblica
- Maddalena Pareti
- 2 giu
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Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica Italiana, in memoria della nascita della Repubblica nel 1946, sancita dal referendum istituzionale che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, decretò la vittoria della repubblica sulla monarchia. La decisione fu definitivamente ratificata il 18 giugno dello stesso anno con una sentenza della Corte di Cassazione.

Fino al 1946, l’Italia era una monarchia costituzionale, regolata dallo Statuto Albertino, in vigore dal 1848. Il 2 e 3 giugno 1946 si tenne un referendum istituzionale a suffragio universale, che per la prima volta nella storia del Paese incluse anche le donne, grazie a un decreto del 1945 che ne riconosceva il diritto di voto. Gli elettori scelsero la Repubblica come forma di governo, portando all’esilio in Portogallo della famiglia Savoia, che aveva regnato fino alla fine del conflitto. Re Umberto II, temendo che scontri potessero aggravare la delicata situazione politica, lasciò il Paese. Tuttavia, l’Italia risultò divisa: il Nord votò in prevalenza per la Repubblica, mentre il Sud per la monarchia.
I sostenitori della Repubblica adottarono l’iconografia allegorica dell’Italia Turrita, una giovane donna con una corona muraria ornata di torri, mentre i monarchici si riconoscevano nello stemma sabaudo, simbolo del Regno d’Italia, caratterizzato dalla croce di Savoia.

Ogni anno, il 2 giugno, Roma ospita le celebrazioni ufficiali, che includono l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto, un soldato caduto durante la Prima Guerra Mondiale, la cui identità rimane sconosciuta, simbolo di tutti i caduti e dispersi italiani in guerra. La cerimonia prevede la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica, alla presenza del Presidente del Senato, del Presidente della Camera, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Presidente della Corte Costituzionale, del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa. In tutto il mondo, le ambasciate italiane organizzano eventi a cui partecipano i capi di Stato dei Paesi ospitanti.
In occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai prefetti d’Italia, sottolineando l’importanza dell’unità: «Rinnovo ai prefetti e, tramite loro, a quanti si adoperano per il bene comune, sentimenti di apprezzamento e stima, con auguri di buon lavoro, nell’auspicio che le celebrazioni del 2 giugno siano un momento di unità e concordia intorno ai valori della Repubblica». Ha poi aggiunto: «Quel patto tra popolo e istituzioni, fondato sui principi di libertà, democrazia e solidarietà, ispirato alla centralità della dignità umana e del lavoro, seppe realizzare, con il concorso di posizioni e culture plurali, una sintesi di valori condivisi e avviare la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Italia».
In un contesto di crisi della partecipazione democratica, il Presidente Mattarella ha lanciato un messaggio di coesione: «Il compito di rendere vivi gli ideali costituzionali nella società, come costante criterio ispiratore delle scelte, è una missione mai esaurita, affidata anzitutto alla dedizione di quanti, con competenza, operano nelle istituzioni e nella società civile. La Costituzione assegna a ogni cittadino la responsabilità di contribuire alla coesione sociale del Paese». Ha inoltre sottolineato l’importanza di «promuovere iniziative che favoriscano lo sviluppo delle diverse aree del Paese, ne valorizzino la ricchezza culturale e ambientale, affrontino i divari territoriali e le problematiche dei grandi centri urbani come delle aree interne, sollecitando l’impegno di chi ricopre pubbliche responsabilità».
