Campagna del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio.
Le amministrazioni comunali italiane potrebbero acquisire al patrimonio pubblico gli immobili abbandonati presenti sul proprio territorio e sistemarli per la cittadinanza. La soluzione per fronteggiare il fenomeno incalzante dell’aumento dei fabbricati in stato di degrado in Italia è suggerita dal Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio (www.salviamoilpaesaggio.it) ed è offerta dall’art. 42 della nostra Costituzione, che recita come segue: La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. La Legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

L’idea, in linea con le battaglie ormai decennali del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio per arrestare il consumo di suolo in Italia e in Europa, è pertanto legittimata dalla funzione sociale che la proprietà privata dovrebbe assicurare per sua natura alla collettività e che viene meno laddove essa in stato di degrado e di abbandono insiste sul territorio. Non si prefigurerebbe pertanto un esproprio, precisano dal Forum, ma solo un recupero alla fruizione pubblica di immobili che intanto perdono progressivamente valore di mercato. Il Forum propone un vademecum alle amministrazioni che intendono favorire questa necessaria inversione di tendenza e adottare un Regolamento comunale basato sull’art. 42 della Costituzione Italiana e sull’esempio del Comune di Terre Roveresche, in provincia di Pesaro Urbino, che lo ha già adottato nel 2017. È tutto pronto e le amministrazioni riceveranno dal Forum tutto il materiale disponibile per documentarsi ed aderire, nonché lo stesso Regolamento del già citato comune marchigiano, come esemplificazione da cui partire, e la disponibilità di un video in cui Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, spiega l’iniziativa.

Il problema si pone perché è stato calcolato che gli immobili in stato di degrado e di abbandono in Italia coprano una superficie pari a 250 kmq: si trattava di 10 milioni di fabbricati nel 2021, secondo l’ISTAT, ma che verosimilmente sono destinati ad aumentare, a causa anche dello spopolamento e del calo demografico: per fare un esempio, a Milano ci sono circa 80.000 abitazioni vuote, pari al 10% del totale. Recuperare questi edifici implicherebbe meno costruzioni nuove e maggiore risparmio di suolo e promuovere finalmente del Piani Urbanistici Comunali a crescita zero, laddove possibile.

Cosa possiamo fare noi? Possiamo accedete al sito salviamoilpaesaggio.it e seguire le istruzioni per sensibilizzare il Sindaco della nostra città oppure il nostro tessuto sociale di riferimento al problema e alla soluzione stessa; possiamo anche evitare di comprare fabbricati di nuova costruzione, impegnandoci a valorizzare quelli esistenti; possiamo iniziare a preoccuparci dei nostri Piano Urbanistici Comunali e votare quanti promuovano una minore artificializzazione di suoli; possiamo iniziare finalmente a prendere in mano la tutela delle nostre stesse risorse iniziali, utili indirettamente anche come mezzo di contrasto alla povertà. Per chi avesse ancora dubbi sulla necessità di preservare il suolo quale riserva di vita, suggeriamo una lettura sul valore del suolo, disponibile in tante lingue (🡪 clicca qui).