Cento anni di Italo Calvino, un narratore fondamentale del Novecento italiano, pietra miliare del nostro corredo artistico. Nel 1970 pubblicò, presso la Casa Editrice Einaudi, Gli amori difficili, una raccolta di quindici novelle, divisa in due parti: la prima con lo stesso nome e la seconda con il titolo La vita difficile. Scritte tra il 1949 e il 1967, e alcune già pubblicate ne I Racconti del 1958.
La linea comune che lega tutte le storie è l’amore sì, ma soprattutto esse raccontano i viaggi interiori accompagnati dal silenzio delle difficoltà comunicative e che, allo stesso tempo, si mostra anche strumento prezioso di comprensione: riflesso del vero valore del silenzio.
I rapporti umani sono difficili perché si incontrano ostacoli comunicativi che possono destabilizzare una coppia che non riesce mai a venirsi incontro. Tuttavia, oltre a essere causa di angoscia, è in fondo l’essenza stessa degli amori vissuti, degli amori difficili, appunto. E gli amori delle quindici novelle raccolgono proprio un mausoleo di personaggi, dipinto con diversi colori - soldati, fotografi, poeti o sciatori -, che si trovano incatenati nella ragnatela di un amore grigio o un non-amore: una gabbia diversa tra le storie ma che è sempre la stessa.
Non succedono molte cose, infatti, in queste vicende d’amore, a emergere è solo la difficoltà. Quella che rende Gli amori difficili di Italo Calvino un libro attuale: le vicissitudini dell’essere umano, nei rapporti interpersonali, sono in fondo sempre gli stessi perché appartengono all’uomo stesso e trascendono il tempo in cui vive. Nelle circostanze che segnano un’epoca e la diversificano dalle altre, è l’incapacità comunicativa, è la lotta alla quotidianità, è il condividersi la difficoltà senza tempo dell’amore umano. L’amore passionale che non sboccia, che dura una vita o che si consuma come una candela in un treno; che si realizza come ne L’avventura di due sposi ma che si stinge a causa delle difficoltà di un viversi quotidiano. E le «avventure», come ironicamente le chiamava Calvino, sono solo dei movimenti silenziosi di amori che non vivranno mai davvero ma che si lacerano nei silenzi d’oro di chi sa che amare è difficile. Una insanabile malinconia che, forse, è la stessa caducità della vita a offrire all’essere umano nel suo «essere» semplicemente limitato, determinato. È l’amore difficile che ogni lettore, nel suo piccolo, ha vissuto e che rende Calvino un autore senza tempo.
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