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Immagine del redattoreDavide Panunzi

Se vuoi essere amato, ama: Seneca e l’amicizia

La Filosofia ha coinvolto la vita dell’età antica in molteplici modi e, per quanto accademicamente tendiamo nelle scuole a far studiare gli autori greci, molta letteratura del mondo latino è intrisa di filosofia. Tra questi, uno dei più grandi, è senza dubbio Lucio Anneo Seneca, politico e drammaturgo romano, nonché l’esponente più grande dello stoicismo dell’età imperiale.

Le lettere morali a Lucilio sono una delle opere letterarie di Seneca, scritte negli ultimi mesi di vita e intrise di filosofia stoica, indirizzate a Lucilio Iuniore, allora governatore della Sicilia. Tra i temi trattati, vari argomenti di vita quotidiana sono lo spunto per ampliare riflessioni circa il disprezzo della morte, l’imperturbabilità d’animo del saggio e la virtù come bene supremo.


Nel Libro I, lettera IX, paragrafo 6 Seneca riprende un’espressione proverbiale di Ecatone da Rodi: «Si vis amari, ama», ovvero «Se vuoi essere amato, ama», per definire l’importanza cruciale della reciprocità in qualunque forma d’amore, compresa l’amicizia.

«Mi chiedi come si possa stringere presto un'amicizia? (...) Dice Ecatone: "Ti indicherò un filtro amoroso, senza pozioni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama." Non solo dalle amicizie sicure e di vecchia data si ricava grande piacere, ma anche dal cominciarne e dal procurarsene di nuove.»

Il segreto dell’amore, nei rapporti di amicizia, è la reciprocità: come Aristotele, anche Seneca crede che l’amicizia possa essere un valido motivo per migliorare se stessi nella collettività, un’opportunità da cogliere facendo attenzione alle frequentazioni sbagliate, che portano all’effimero piacere e al vizio. Per poter essere amico è necessario amare, perché l’amore che noi abbiamo donato, ci verrà restituito. Non è ricevere amore ma è regalarlo che ci rende amici. E l’amicizia, per Seneca, è uno scudo contro le avversità.

Negli anni ho cercato di vivere le amicizie in questo modo, non sempre riuscendoci. Alcuni anni fa ho voluto celebrare questo stile di vita, tatuando sulla mia pelle, con l’inchiostro del per sempre, questa frase qui: «Si vis amari, ama», per guardarmi allo specchio e ricordarmi che, per essere amati, bisogna necessariamente amare.

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