Negli anni ‘90 il dibattito sulle questioni di genere si accende ed oggi è diventato più esplicito: con le destre che fanno riferimento a una Teoria dei Gender per criticare e impedire le politiche di inclusione per le comunità LGBTQIA+ e femministe.
Eppure, proprio negli anni 90, grazie al lavoro di alcuni accademici e filosofi come Judith Butler, sono venute fuori, all’interno dei Cultural Studies, le Teorie Queer con una prospettiva tanto ideologica quanto formale e critica, basata su studi e ricerca scientifica.

Le fantasie gender
Il termine teoria gender è stato coniato negli anni ’90 in ambienti conservatori di stampo religioso, nello specifico cristiano cattolico. Queste forze conservatrici usano tali teorie per promuovere l’idea che il genere sia solo biologico e non abbia niente a che vedere con l’identificazione e quindi con la psiche degli individui, dunque, il genere non sarebbe una scelta ma un dato di natura.
Nel panorama politico le destre più radicali, attraverso le teorie gender, sostengono che il mondo LGBTQIA+ fa parte di un macro-complotto per distruggere i valori tradizionali, su cui tutte le culture e società umane si fondano.
Dunque, rappresentanti di questi movimenti usano tale teoria come strumento retorico ed ideologico per opporsi all’affermazione dei diritti LGBTQIA+ e femministi, dipingendo tali movimenti come promotori di ideologie pericolose, soprattutto per i giovanissimi.
Esempi pratici:
Legislazione anti-trans: In diversi paesi, le destre hanno promosso leggi che limitano i diritti delle persone transgender: come il divieto di partecipare a competizioni sportive femminili o il divieto di accesso ai bagni pubblici corrispondenti alla loro identità di genere o l’accesso alle cure per la transizione agli under 19.
Campagne elettorali: Durante le campagne, alcuni politici utilizzano la teoria gender come spauracchio per mobilitare l'elettorato conservatore. Ad esempio, affermano che i programmi scolastici includenti l'educazione di genere confondano i bambini, minando i valori tradizionali.
Media e disinformazione: I media conservatori spesso diffondono informazioni fuorvianti sulle questioni queer, dipingendole come un'ideologia pericolosa che cerca di cancellare le differenze biologiche tra uomini e donne o fomentando l’odio permettendo l’uso di terminologie violente e discriminatorie.
Famiglia tradizionale: I movimenti politici che usano le teorie gender come armi contro l’inclusione, spesso sostengono i movimenti pro-vita per la difesa della famiglia tradizionale e i ruoli di genere presenti al loro interno, oltre alla negazione dell’aborto.

Le Teorie Queer accademiche
Negli anni ’90 sono sorte le Teorie Queer. Queste hanno radici accademiche e sono nate come critica all’eteronormatività e ai binarismi di genere, nell’ambito dei più ampi Cultural Studies. Tali teorie mettono in discussione le categorie fisse di identità sessuale e di genere, proponendo un’identità individuale più fluida e inclusiva.
Uno dei testi fondamentali è Gender Trouble (di cui esiste la traduzione Questioni di genere: il femminismo e la sovversione dell’identità) di Judith Butler, che introduce il concetto di performatività del genere. Secondo Butler, il genere non è qualcosa di innato, ma è il risultato di atti ripetuti che costruiscono la sua identità nel tempo. Le teorie Queer esplorano anche come le norme sociali e culturali influenzino la sessualità e il genere, mettendo in luce le dinamiche di potere che sostengono queste norme.
Esempi pratici:
Ricerca interdisciplinare: Le teorie Queer sono utilizzate in vari campi accademici per analizzare come le norme di genere influenzino diversi aspetti della vita sociale. Ad esempio, negli studi sociologici, si esamina come le norme di genere influenzino le dinamiche di potere nelle relazioni interpersonali e nelle istituzioni, oppure, in ambito di critica letteraria, nei romanzi Young Adult la costruzione e la maturazione del protagonista giovane si basano anche intorno all’identità sessuale e di genere.
Attivismo e politiche di inclusione: Le teorie Queer informano molte iniziative di attivismo e politiche di inclusione. Ad esempio, le campagne per il riconoscimento legale delle persone non binarie e genderqueer.
Educazione e formazione: I programmi educativi includono le teorie Queer per promuovere una maggiore comprensione e accettazione della diversità di genere. Ad esempio, alcuni corsi universitari utilizzano testi di Judith Butler e altri teorici per insegnare agli studenti come le norme di genere siano costruite socialmente e possano essere decostruite sia nel presente che nella storia umana e in ogni ambito della conoscenza.

Conclusione
Infine, mentre le Teorie Gender sono utilizzate come strumento politico per opporsi ai cambiamenti sociali, le Teorie Queer offrono una prospettiva critica e inclusiva che mira a decostruire le norme oppressive e a promuovere una maggiore comprensione e accettazione della diversità.