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Quinto attacco all’Unifil, 5 bambini uccisi mentre giocavano. Israele si sta suicidando?

Sulle prime pagine dei quotidiani di oggi, 14 ottobre, è ancora una volta centrale il conflitto in Medio Oriente. Prendiamo le mosse dal Fatto che titola Israele invade la base Onu e spara sulla Croce Rossa e ci informa: Libano, Bibi: “Andate via”. Meloni: “Inaccettabile”. Altri 15 civili uccisi a Gaza.

I tank di Netanyahu nelle basi Onu. Il mondo protesta, Tel Aviv spara è il titolo con cui invece il Domani fa una sintesi di quanto sta accadendo. l’Idf entra con i carri armati in una postazione Unifil. Il Libano teme un’invasione massiccia. Mentre dal titolo di Repubblica “L’Onu ritiri i caschi blu”, apprendiamo le parole di Netanyahu in una telefonata a Guterres a cui ordina di mandare via Unifil dal Libano. Il quotidiano diretto da Mario Orfeo scrive: L’Idf [risponde] sul nuovo attacco: è stato un errore ma eravamo sotto tiro. Mentre il segretario generale dell’Onu ribatte: «Gli attacchi potrebbero essere crimini di guerra.»

 

Infatti, secondo la Stampa «suona come un ultimatum il messaggio di Benjamin Netanyahu al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Il premier israeliano vuole che le forze dell’Unifil si ritirino “dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah”, perché fanno da “scudi umani” ai miliziani sciiti.» E il Giornale commenta: «Il copione assomiglia sempre di più a quello che si è svolto a Gaza. Con la differenza che stavolta Benjamin Netanyahu, mentre parla di “scudi umani” usati dai terroristi in Libano, chiama in causa direttamente le Nazioni Unite e quindi l’intera comunità internazionale.» Poi c’è la telefonata tra Meloni e Bibi, di cui scrivono anche gli altri quotidiani. Riprendendo infatti l’incipit del quotidiano diretto da Sallusti: «la premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano. Nel corso del colloquio la presidente del Consiglio dei ministri “ha sottolineato l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base ragionevole, rinnovando la piena responsabilità dell’Italia, anche in qualità di presidente di turno del G7 a lavorare in questa direzione.”» 

Intanto a Gaza, cinque bambini sono stati uccisi in un raid mentre giocavano in strada. Lo apprendiamo dalle colonne di Repubblica (un articolo di Paolo Brera). Per cui non possiamo non concludere con le parole, riprese da Michela Ponzani nel suo editoriale su Domani: «Israele si sta suicidando. Ed è un suicidio militare, per i fronti aperti, ma anche morale, per l’incapacità di avere empatia per i morti a Gaza. È come se ci fosse un abisso in cui Israele sta precipitando.» Sono state pronunciate dalla storica Anna Foa a Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7. «Ebrea della diaspora – scrive Ponzani –, Foa è stata quasi costretta a prendere carta e penna per dare al mondo una riflessione di senso sugli orrori del Novecento che tornano come mostri a popolare i nostri sogni. Il suo ultimo libro Il suicidio di Israele è un amaro bilancio di ciò che sta accadendo in Medio Oriente. E l’autrice punta il dito proprio su quell’anima nera di Israele colpevole di aver causato molte macerie alla nostra civiltà. Il cancro dell’antisemitismo, gli eccidi del 7 ottobre 2023, i massacri indiscriminati della guerra a Gaza, hanno condannato l’intera area in un baratro di violenza senza fine.»

 

Invito a leggere ogni giorno un quotidiano. L’informazione rende liberi.

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