More Happy Than Not
Più felice che no di Adam Silvera è un romanzo Young Adult del 2015, tradotto da Mondadori nel 2022, diviso in 3 parti: affronta il delicato tema della crescita adolescenziale attraverso il dolore. Il protagonista, Aaron Soto, è un sedicenne che lotta per ritrovare la felicità dopo il suicidio del padre. Una cicatrice a forma di sorriso sul polso è un costante promemoria del dolore e della sua determinazione a superarlo. La sua relazione con la fidanzata Genevieve e la madre aggiungono ulteriori sfumature alla sua personalità.
Quando Genevieve parte per una vacanza, Aaron inizia a passare sempre più tempo con Thomas, un nuovo ragazzo del Bronx. Questo sviluppo introduce nuove dinamiche e sfide. Adam Silvera affronta temi difficili con sensibilità e realismo, riuscendo a creare un ritratto autentico dell’adolescenza e delle sue difficoltà in un contesto storico, geografico e culturale molto difficile: la periferia del Bronx di New York. Il libro è un viaggio emotivo che invita i lettori a riflettere sulla felicità, il dolore e la resilienza umana. Anche il titolo del romanzo More Happy Than Not suggerisce l’idea che Aaron sceglie di essere “più felice che no”. Questo riflette la sua determinazione a cercare la felicità, nonostante le circostanze difficili. Inoltre, il titolo può anche essere visto come un riferimento alla lotta di Aaron con la sua identità sessuale, suggerendo che è più felice quando riesce ad accettarsi completamente.
Tematiche
Gli argomenti affrontati nel romanzo sono molteplici e stratificati:
Crescita adolescenziale: il libro esplora le sfide e le difficoltà che gli adolescenti affrontano mentre cercano di capire sé stessi, il mondo intorno a loro e quali ipotetiche strade seguire.
Suicidio e depressione: il suicidio del padre è un evento centrale che ha un profondo impatto sulla sua vita. Silvera affronta in maniera realistica e sensibile lo stato della depressione.
Identità sessuale: Aaron lotta con la sua identità. La sua amicizia con Thomas lo porta a confrontarsi con sentimenti apparentemente nuovi.
Memoria e oblio: il romanzo esplora anche il tema della memoria e dell’oblio, in particolare attraverso l’esistenza di un procedimento medico che può nascondere i ricordi dolorosi.
Resilienza: nonostante le difficoltà e le sfide, Aaron mostra una notevole resilienza. Il suo viaggio verso l’accettazione e la felicità è centrale nel libro.
Determinismo ambientale: ricordando lievemente i concetti naturalistici, ritroviamo una forte influenza da parte dell’ambiente geografico, sociale e culturale nella vita e nelle scelte di Aaron.
Procedimento medico
Il libro porta il lettore a porsi una domanda fondamentale: Vale la pena dimenticare chi sei per essere felici? Ebbene, in Più felice che no, l’istituto Leteo dà la possibilità alle persone che hanno vissuto un grave trauma di poterlo nascondere alla memoria e alla coscienza tramite un’operazione. Non è un procedimento medico che si può eseguire alla leggera. Aaron prende in considerazione l’intervento che rappresenta per lui la possibilità di nascondere il dolore e le difficoltà che ha affrontato, compresa la perdita del padre e la lotta con la sua identità. Qui ritorna il dubbio su quanto siamo disposti a perdere di noi per essere felici: suggerendoci che il procedimento Leteo comporta la perdita di una parte fondamentale dell’identità.
L’influenza del Bronx
Il contesto del Bronx ha un impatto significativo sulla vita di Aaron, nelle sue scelte ed interazioni con gli altri. Il Bronx è un quartiere di New York noto per la sua diversità culturale, ma anche per le sue sfide socioeconomiche. Aaron vive in questo ambiente dove l’omosessualità non è facilmente accettata, il che rende ancora più difficile per lui accettarsi. La sua lotta per realizzarsi è ulteriormente complicata dalle aspettative sociali e dalle pressioni dei suoi amici, della comunità e del padre. Inoltre, la povertà e le difficoltà economiche influenzano la sua vita, poiché, dopo il suicidio del padre, Aaron e la sua famiglia lottano per far fronte alle difficoltà finanziarie. In sintesi, il contesto del Bronx gioca un ruolo cruciale nel plasmare la vita di Aaron, le sue esperienze e la sua percezione di sé.
Conclusioni
Per concludere, Più felice che no è un romanzo che merita di essere letto. Con la sua trama coinvolgente e i suoi personaggi ben costruiti, il libro offre una visione profonda della crescita adolescenziale, della lotta per l’accettazione e della ricerca della felicità. Nonostante affronti temi difficili come la depressione, il suicidio e l’identità sessuale, Silvera lo fa con sensibilità e realismo, creando un ritratto autentico dell’adolescenza.
Che siate giovani adulti in cerca di una storia con cui potervi identificare, o lettori più maturi interessati a una narrazione potente e significativa, Più felice che no è una storia che vi toccherà il cuore.
Leggete Più felice che no e vi prometto che ne uscirete più arricchiti.