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Immagine del redattoreSamantha Leone

Mammo is the new papà

A me piace la tv trash.


Non la D’Urso, non la De Filippi, non il GF ma tutto il resto. Quei programmi in cui coppie vengono divise e messe alla prova da tentatori palestrati o single col costumino tra le chiappe. O quelli in cui gente sconosciuta si incontra e si sposa. È il mio guilty pleasure, non posso farci niente: giudicatemi pure, non mi interessa!


Ieri mi imbatto in un programma del genere. Coppie stufe della loro vita amorosa fanno scambio partner per qualche giorno per scoprire se l’affinità con il loro fidanzato/marito/compagno è ancora forte o se è ora che si lascino del tutto.


Vabbe’ fin qua niente di rivoluzionario insomma. Roba trita.


Il programma inizia con la presentazione delle coppie e dei loro problemi. A un certo punto, la donna inizia a lamentarsi del marito perché “si concentra sui figli, sul diventare quasi mammo…a rubarmi la scena.”

Quindi, per farla breve, la colpa di quest’uomo, il motivo per il quale la relazione è in crisi e merita di essere lasciato è essere un buon padre focalizzato sui figli.


Bene, parliamone.


Anatomia di un mammo

Con i bambini è molto mammo, ma io quello che vorrei è un uomo.


Quindi, dalle parole della signora si evince che il mammo non è un uomo. Ma non è manco una donna. Ma azzarderei a pensare che non è nemmeno fluido – perché sti gretti personaggetti non accettano tutto ciò che non rientri nella dicotomia uomo-donna.


Allora cos’è?


La Treccani, nota Enciclopedia di tutto lo scibile umano, definisce mammo:

s. m. [masch. di mamma], fam. – Uomo che, nella cura dei figli e nella gestione della casa, svolge le funzioni che sono state tradizionalmente proprie di una mamma; anche con usi scherz.

Biologicamente nato maschio, il mammo si occupa di curare, sfamare, accudire, far giocare e magari pure pulire la sua prole. Ma, addirittura, gestisce la casa. Come si permette tal essere a pulire il cesso, scrostare l’unto dalle padelle e passare la vaporella tra le fughe? Sono compiti miei. Sono compiti della signora a casa. Sono compiti tradizionalmente propri di una mamma. Grazie per avercelo ricordato Treccani, nota Enciclopedia del patriarcato.

Però non è solo dentro alle mura domestiche che il mammo opera. Infatti, ci sono addirittura casi di padri che accompagnano i figli nelle varie attività della giornata. Ed è qui che, estranei senza alcuna cognizione di causa, tacciano il mammo di mammitudine usando il famoso tono scherzoso citato dalla Treccani, nota Enciclopedia fallocratica (con uso scherz. eh? non te la prendere).


Sì, perché se non l’avete notato alle visite mediche (che siano dal pediatra o al pronto soccorso) ma anche alla lezioncina di musica, o alla lezione prova di danza o di mini basket, vi verrà sempre detto “Sì, la mamma può entrare”. In automatico, senza neanche pensarci. Vedono lì un omone barbuto con in braccio la creaturina e loro guardandolo dritto negli occhi gli dicono “Certo che la mamma può entrare.”


Signo’ ma te paro la mamma? La mamma non ce sta oggi, sbrigati a famme entra’ che poi devo torna’ a casa a fa la cena.

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