«Le persone si dividono in due tipi: quelle che non vuoi toccare perché hai paura che si spezzino e quelle che non vuoi toccare perché hai paura che ti spezzino».
Io, che appartengo alla seconda categoria, ho ricevuto questo libro da un mio carissimo amico che, invece, appartiene alla prima categoria: un cristallo che tenta di infrangersi su una roccia. Il motivo di questo regalo è semplice: ricordarsi che si può trovare la bellezza dietro le ferite che ci portiamo dentro.
Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata di Raphael Bob Warksberg (che è lo stesso autore di Bojack Horseman) è una raccolta di racconti, a volte surreali e a volte con un velo umoristico, in cui il punto in comune è la ricerca di un amore che sappia guardare oltre il dolore, oltre le sofferenze che tale amore ha procurato: la ricerca di quel "Qualcuno che possa amarti in tutta la tua gloria devastata". Sono diciotto storie d’amore quindi che nascono e muoiono all’interno di un dolore. Degli amori oltre il dolore, oltre le sofferenze, che ricordano quelli scritti da Italo Calvino ne Gli amori difficili.
La prima storia è una Tavola della Legge, sei semplici punti che racchiudono, in una pagina di testo, delle situazioni vissute da tutti gli uomini e le donne del mondo: ogni lettore, infatti, si potrà ritrovare in uno o più punti (e il primo riportato nell’esergo al presente contributo).
Due storie in particolare sono al limite del fantascientifico: la più intrigante è Coincidenza persa - uomo cerca donna, un racconto di un uomo e una donna che si incontrano in metropolitana e che restano a bordo per più di sessant’anni senza rivolgersi mai la parola. Oppure, Il diario dei fatti è un altro racconto in cui due fratellastri si cercano, si trovano e si amano nel loro rispettivo silenzio.
Forse sono solo debole. Forse siamo entrambi incredibilmente deboli
La profondità del messaggio che si mixa nell’umorismo e surrealismo è il peculiare talento di Raphael Bob Warksberg, e chi ha visto Bojack Horseman può ben comprendere. Regole per Taboo ne è forse l’esempio più prezioso: in una partita a Taboo, il famoso gioco da tavolo, i giocatori, per far indovinare le parole, non possono utilizzarne alcune scritte sul foglio ma possono spiegarle attraverso il vissuto delle loro vite: «Se la vostra parola è DOMANI, NON potete dire GIORNO, OGGI, IERI, DOPO o FUTURO – ci sono un mucchio di cose che non potete dire, ma POTETE dire: “Il eccetera mi terrorizza e non so perché. Forse sono solo debole. Forse siamo entrambi incredibilmente deboli”».
Così, in poco più di tre pagine, e attraverso un semplice gioco, i giocatori raccontano una storia d’amore che è ormai giunta al capolinea!
Non mancano storie più leggere, dove nella profondità del senso della storia, l’autore porta il lettore alla cosa più difficile: il riso. Alcune storie strappano al lettore una risata ed è un’impresa ardua proprio per via del loro spazio limitato.
Il finale Più te stesso del te stesso che già sei è la chiosa finale di chi sa farti ridere, emozionare, riflettere e infine commuovere sul tema vissuto da tutti quanti almeno una volta nella vita: l’amore. E il dolore di chi ha vissuto l’amore finito. Come chi mi ha regalato questo libro voleva farmi capire: che dietro la tua gloria devastata esiste un cuore pieno d’amore che una persona sarà in grado di cogliere, accogliere e amare.