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Il cursus honorum di Sayyed Hassan Nasrallah e i Misteri Dietro la Sua Morte

“È troppo presto, Abu Hadi" grida una donna davanti alla moschea Mohammad al-Amin,[1] a Beirut, quando sabato pomeriggio, in un clima di stupore generale, il Libano apprende della morte del leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah. La notizia, che circolava già dalla sera precedente nei media israeliani, è stata confermata ufficialmente nel primo pomeriggio di sabato dal servizio di comunicazione di Hezbollah. L’annuncio ha sconvolto gran parte della popolazione libanese. Sulle televisioni nazionali, molti giornalisti non sono riusciti a trattenere le lacrime durante la trasmissione del comunicato. Nasrallah è stato ucciso venerdì sera durante un massiccio bombardamento israeliano che ha distrutto il sobborgo di Dahiyeh, a Beirut, da una nuova tecnologia di missili di precisione capaci di penetrare fino a 40 metri di profondità. Il leader è stato colpito mentre si trovava nel quartier generale sotterraneo di Hezbollah. È il sesto membro delle forze nemiche di Israele a essere ucciso nel giro di un mese.

 

Hassan Nasrallah
Ritratto di Hassan Nasrallah di Abbas Goudarzi, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Sayyed Hassan Nasrallah era uno degli uomini più importanti del Medio Oriente e figura preminente nell'Asse della Resistenza dell'Iran, che include Hezbollah, il governo siriano del presidente Bashar al-Assad, i movimenti palestinesi Hamas e Jihad Islamica, il movimento Houthi in Yemen e diversi gruppi paramilitari iracheni. Nato nel 1960 da una famiglia sciita a Sharshabouk, un’area povera della Karantina, nella parte orientale di Beirut, si interessò presto alla religione, ispirato da Sayyed Musa Sadr, un imam di origine iraniana e discendenza libanese. Il suo interesse per l’islam lo portò in Iraq, dove studiò presso il seminario sciita della città di Najaf. Nel 1974, Sayyed Musa Sadr lanciò il Movimento dei Deprivati, meglio conosciuto come Amal, volto a rafforzare la comunità sciita del Libano e migliorare le condizioni nelle regioni orientali e meridionali del paese. Quando nell’aprile del 1975 scoppiò la guerra civile in Libano, Sadr fondò le Brigate della Resistenza Libanese, l’ala armata di Amal, per proteggere il sud del Libano dalle incursioni israeliane, e Nasrallah si unì al movimento.

 

Vicino all’ideologia religiosa iraniana, Nasrallah sostenne l'imam Ruhollah Khomeini, leader della rivoluzione che porto alla formazione della Repubblica Islamica dell'Iran nel 1979. Nel giugno 1982, Israele invase il Libano, assediò Beirut per 10 settimane prima di occuparla a settembre, con l’intento di scacciare l’OLP e installare un governo alleato. Il Libano entra in una guerra civile, che vede da una parte musulmani schierati con i palestinesi e dall’altra i cristiani maroniti che si alleano con Israele, creando il “Fronte per la liberazione del Libano dagli stranieri" (FLLE) complice della strage nei campi profughi palestinesi di Shabra e Shatila.

 

In quell’anno nacque Hezbollah (il partito di Dio), un’organizzazione paramilitare islamista sciita addestrata dei Pasdaran (Guardiani della Rivoluzione khomeinista) che vennero inviati dall’Iran in Libano per addestrare alla guerriglia la comunità musulmana sciita. L’obiettivo era quello scacciare Israele dal Libano, come preludio alla liberazione della Palestina storica.

 

Nel 1985, Nasrallah divenne capo del consiglio esecutivo di Hezbollah e membro del consiglio della shura, e nel 1992 assunse la leadership del partito dopo l'assassinio di Abbas Al-Musawi da parte delle forze israeliane. Durante le elezioni parlamentari del 1992, Hezbollah vinse 12 seggi, partecipando poi a tutte le elezioni parlamentari successive. Il suo ruolo si rafforza dopo il 2006 quando con lo scoppio del nuovo conflitto con Israele, che occupò il sud del libano, il gruppo militare costrinse gli israeliani alla ritirata. Ad oggi, è l’unica forza armata ad aver scacciato Israele da un paese arabo.

Seyyed Hassan Nasrallah e l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, leader supremo dell'Iran presso il segretario generale di Hezbollah
Seyyed Hassan Nasrallah e l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, leader supremo dell'Iran presso il segretario generale di Hezbollah (2005) - Khamenei.ir, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Nelle elezioni parlamentari del 2018, Hezbollah ottenne più di 340.000 voti preferenziali, il maggior numero per qualsiasi partito in Libano dall'indipendenza.  Nell’ottobre 2021, Nasrallah dichiarò che Hezbollah contava 100.000 combattenti, rendendolo una delle organizzazioni armate non nazionali più potenti al mondo. Il gruppo militare è considerato un’organizzazione terroristica da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Australia, Canada, Consiglio di Cooperazione del Golfo e gran parte della Lega Araba; e la sua ala militare è designata come tale dall'Unione Europea.

 

Oratore straordinario e simbolo di speranza per molti libanesi, soprattutto nel sud del Libano, dove la comunità sciita è più presente, Nasrallah teneva incollati agli schermi durante i suoi discorsi. Le sue parole erano coinvolgenti ed in grado di unire libanesi e palestinesi, facendo crescere una forte connessione e un senso di appartenenza. Era una sorta di "padre della patria", una figura che incarnava resistenza, determinazione e una grande fede religiosa. Non mancavano ovviamente forti oppositori, in particolare, la fazione cristiana libanese, che non è interessata alla questione palestinese e vorrebbe trovare un accordo di pace duraturo con Israele.


Mary Madigan from Highland Park, NJ and Santa Fe, NM, USA, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

La sua morte ha sconvolto un Libano già sotto shock e al netto di chi gli succederà, tra cui uno dei possibili nomi Sayyed Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, restano sulla sua morte grandi interrogativi. Come ha fatto Israele a localizzare Nasrallah? Come hanno fatto ad eliminare così tanti leader in un mese, quando in un anno di guerra a Gaza non sono riusciti a sradicare Hamas né a liberare gli ostaggi? Come hanno fatto gli israeliani a sapere che il lotto dei cercapersone sarebbe finito in Libano, ad intercettarlo e a farlo esplodere? L’unica spiegazione che serpeggia al momento è una ed è angosciate: spie.

 

Secondo il quotidiano francese Le Parisien, sarebbe stata una spia iraniana ad aver informato le autorità israeliane della presenza di Nasrallah nel quartier generale sotterraneo di Hezbollah. Che questo abbia a che fare anche con la morte improvvisa dell’ex presidente iraniano Ebrahim Raisi e l’elezione del deputato riformista ed ex ministro della sanità iraniano Massud Pezeshkian che era in opposizione con il suo predecessore? Per il momento non i sono risposte chiare.

 

La situazione è estremamente tesa e carica di incertezza. I membri di Hezbollah devono affrontare non solo il nemico esterno, ma anche la minaccia delle spie interne, rendendo ogni mossa ancora più pericolosa e complessa. Israele, dal canto suo, sembra determinato a proseguire la sua offensiva fino a eliminare tutti i leader nemici, con il rischio di provocare un numero elevato di vittime civili in un Libano già martoriato da una crisi economica devastante e un'inflazione fuori controllo.

 

In questo clima di paura e tensione, il popolo libanese soffre, stretto tra il desiderio di pace e la realtà di un conflitto che non sembra avere fine.

 

[1] Fonte Middle est eye.

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