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Europee 2024. Il programma elettorale del movimento 5 stelle e del partito Pace, Terra, Dignità

Domani si andrà a votare per l’elezione degli europarlamentari, quindi oggi analizzeremo gli ultimi due partiti politici: Il movimento 5 stelle e Pace, Terra, Dignità. Noi della Bottega delle Filosofie vorremmo anche incoraggiare a non astenersi dal voto, perché sebbene sia il più comune segno di dissenso, non impedirà che uno dei partiti venga eletto, e votando si potrà avere un ruolo attivo nel decidere le sorti dell’Europa e quindi anche le nostre in quanto italiani. Detto ciò iniziamo!

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle ed ex presidente del consiglio - Governo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Lo slogan del Movimento 5 stelle è: “L’Italia che conta”, e a differenza degli altri partiti politici, ha deciso di non inserirsi in alcun gruppo politico europeo. È un partito europeista che vorrebbe ampliare le competenze esclusive dell’Unione, sebbene consideri alcune modifiche necessarie. Quali? Vorrebbe anzitutto la tanto discussa abolizione del veto, a favore della votazione a maggioranza qualificata; che il Parlamento europeo acquisisca il potere legislativo e la possibilità di istituire un referendum abrogativo con cui, attraverso il voto di almeno un terzo dei rappresentanti degli Stati membri, abrogare atti giuridici. Il programma esprime inoltre una visione pacifista, in cui si è a favore del disarmo al punto da voler sanzionare i Paesi che vendono armi in realtà di conflitto; conseguentemente si è contrari al sostegno bellico dimostrato all’Ucraina; quello che si vorrebbe è l’istituzione di una conferenza di pace per concludere la guerra con la Russia. Anche sulla questione in Medio Oriente si hanno idee piuttosto chiare: oltre a chiedere il cessate il fuoco, si condanna l’aggressione del 7 ottobre e si considera una necessità immediata il rilascio degli ostaggi. Anche per il Movimento 5 stelle è soluzione inderogabile quella di riconoscere lo Stato di Palestina, processo da avviare immediatamente.

 

Sul tema ambientale non è una sorpresa che sia contrario al nucleare, ma a favore del rafforzamento del Green Deal tanto criticato dalla destra, infatti si asserisce che sia un esempio da seguire per tutti i Paesi del mondo. Si propone di istituire un fondo a supporto dell’efficientamento energetico degli edifici, fondo che dovrebbe essere finanziato dal debito comune europeo; si vogliono tassare le compagnie energetiche sugli extraprofitti e, parlando di animali, si vogliono introdurre nuovi standard di benessere. Per quanto riguarda i cittadini, è precipua al rispetto dei loro diritti, una stampa libera e indipendente da tutelare e sostenere; una direttiva su un reddito di cittadinanza che vari a seconda della povertà relativa di ciascun Paese, da finanziare attraverso una tassazione sui capitali delle società; investimenti che garantiscano completa accessibilità dei luoghi alle persone affette da disabilità; tutela della salute mentale. Ovviamente si parla anche di donne e in particolare si propone una direttiva contro la violenza che ponga l’accento sulla prevenzione del fenomeno e sulla formazione della società; si vuole garantire, inoltre, il diritto all’aborto in tutta l’Europa. Altro tema trattato è quello della garanzia di pari diritti ai figli di coppie omosessuali, coerentemente a quanto la Commissione europea aveva già proposto. A Salvini sarà preso un colpo, visto tutto lo sforzo posto per evitare questo preciso provvedimento. Dovremmo forse aspettarci qualche suo commento, magari affiancato da ulteriori immagini create con l’AI?

 

Rispetto alla questione lavoro il programma prevede l’adozione di un salario minimo comune europeo, che sia però basato sulle diverse condizioni economiche e sociali degli Stati membri; propone la sperimentazione della settimana corta a parità di salario e la parità dei congedi parentali per entrambi i genitori. Si parla poi del riconoscimento della figura del caregiver familiare e dell’imprenditoria femminile che, non si sa come, si vorrebbe supportare. Ai giovani si fa riferimento soprattutto sotto un punto di vista educativo: le iniziative sono relative a un incremento dei fondi per l’Erasmus plus e al riconoscimento dei titoli di studio più diffusi in Unione.

 

E per i migranti? Su questo argomento si propone la creazione di vie legali, al momento scarse, per entrare in UE e dell’attuazione dello ius scholae, ovvero del riconoscimento della cittadinanza per chi ha terminato un ciclo di studi. Non del tutto chiara è la proposta sull’istituzione di task force in Paesi terzi, definiti sicuri, volte all’esaminazione delle domande di stato di rifugiato e all’organizzazione dello smistamento dei migranti, nel rispetto di una suddivisione per quote, nei vari Paesi membri. Per chi invece arriva nella Comunità illegalmente, è previsto uno smistamento automatico e obbligatorio sulla base delle esigenze della persona e delle possibilità di ospitare dei Paesi.

Michele Santoro, ex giornalista e leader del partito Pace Terra Dignità - Ifg Urbino (Valerio Mammone e Matteo Marini), CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Il programma di Pace, Terra, Dignità è stato presentato da Michele Santoro, che dà un’idea molto chiara della direzione verso cui vorrebbe spingere l’Unione, ma non altrettanto chiara sulle modalità di realizzazione.

 

Anzitutto il riarmo è descritto come la fine dei rapporti pacifici tra Stati, conseguentemente non si sostiene l’invio di armi all’Ucraina o a Israele. I negoziati di pace sono l’unica possibilità di soluzione. Condanna ciò che sta avvenendo in Medio Oriente e con coraggio afferma che stiamo assistendo a un processo di pulizia etnica, al genocidio di milioni di innocenti. Non è del tutto orientato verso il riconoscimento dello Stato di Palestina, propende piuttosto verso la pacifica convivenza, per via della colonizzazione israeliana, sebbene se ne riconosca la difficile realizzazione. Inoltre vorrebbe che l’Europa agisse per ottenere la liberazione dei prigionieri in Turchia e per garantire i diritti dei curdi, poiché a tutti dovrebbero essere garantiti gli stessi diritti e gli stessi beni primari, come una sanità che funzioni, acqua pulita e cibo.

 

Sui migranti esprime una forte empatia e ricordandoci dei nostri trascorsi storici come colonizzatori, ci invita a non considerarli degli invasori, poiché nel loro disagio, risultano completamente innocui. Si vuole istituire una politica dell’accoglienza attraverso la collaborazione lavorativa, l’assistenza, la formazione, e lo studio. Inoltre, in merito ai centri di detenzione per migranti, non c’è alcun dubbio che vadano chiusi.

 

Per quanto riguarda il lavoro si ci schiera contro i salari da fame, la delocalizzazione e la concorrenza al ribasso. Si necessita di un fondo per fornire aiuto alla popolazione che vive il dramma della disoccupazione; di un salario minimo e di un equilibrio tra retribuzione e costo della vita; inoltre si vorrebbe portare la settimana lavorativa a un totale di trentadue ore. La preoccupazione è volta verso il disagio economico in cui donne e giovani sono costretti, ma non si dedica una vera e propria sezione alla discussione dei diritti civili, si fanno più che altro riferimenti trasversali sparsi in tutto il programma.

 

Non siamo di fronte a un partito antieuropeo, ma non vuole nemmeno che all’Europa vengano concessi troppi poteri. In merito all’argomento rinnova la sua visione pacifista dichiarandosi contrario alla creazione di un esercito europeo; sottolinea la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati e si dichiara favorevole alla concessione del diritto legislativo al Parlamento. Il desiderio maggiore sembra essere quello di una più forte partecipazione europea in politica estera.

 

Infine sul tema dell’ambiente le proposte sono rivolte verso l’efficientamento energetico degli edifici e sul lavoro necessario a ridurre le perdite degli acquedotti. Si propongono prestiti, a tasso zero, concessi dalla BCE nei riguardi delle imprese che riducono le emissioni di carbonio, creando tra l’altro posti di lavoro, mentre non si prevede alcun prestito per chi delocalizza e inquina. Vorrebbe vietare, oltretutto, l’importazione di prodotti alimentari provenienti da paesi terzi trattati con sostanze non autorizzate dall’unione.

 

Le immagini sono state modificate al fine di realizzare il collage per la copertina

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